Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, in Italia le persone con disabilità sono circa 4 milioni 360 mila (di cui quasi la metà con età superiore a 65 anni) e quelle con difficoltà motorie rappresentano la maggioranza.

Eppure, malgrado l’entità dei numeri, il nostro Paese non è esattamente a misura di persona diversamente abile, come sottolineato più volte dalle Nazioni Unite negli ultimi anni: l’insufficienza dei fondi erogati e la forte presenza di barriere architettoniche sono, infatti, decisamente penalizzanti.

Da questi dati emerge quanto il tema dell’accessibilità sia una vera e propria emergenza da affrontare, affinchè beni e servizi diventino fruibili da tutti. Il problema non riguarda solo l’urbanistica e le infrastrutture a livello urbano ma comprende anche la sfera del quotidiano domestico.

Muoversi ed utilizzare al meglio gli interni della propria abitazione deve essere un diritto per tutti. Al riguardo molte aziende in questi ultimi anni stanno sviluppando una maggior sensibilità e l’arredamento della cucina ne è un buon esempio.

Versabilità e trasformabilità: caratteristiche fondamentali per l’arredamento di una cucina accessibile

Lo spazio per cucina va circoscritto in un’area contenuta per ridurre gli spostamenti. Per questo motivo alle composizioni lineari talvolta sono preferibili quelle centrali. Ciò che conta davvero è l’arredamento che va studiato per caso, a partire da nozioni standard, sempre valide.

Versatilità e trasformabilità sono caratteristiche fondamentali per l’arredamento di una cucina accessibile. Cestelli estraibili dai pensili con sistema saliscendi ad esempio sono molto pratici. Come lo sono tutti quegli elementi che si muovono in senso verticale  e che permettono una più facile individuazione e presa degli oggetti.

Per una persona ipovedente avere basi e pensili con ante che si aprono a 180 ° vuol dire evitare un pericoloso ostacolo. Per un disabile con problemi di deficit muscolari avere i cestoni che si aprono elettricamente solo sfiorandoli significa poter accedere più facilmente ai contenuti.

Per un disabile costretto in carrozzina, i pensili che si abbassano e si spostano in avanti sono un prezioso aiuto.

Per una persona impossibilitata a piegarsi, lavastoviglie e forno posizionati a 30/40/50 cm da terra diventano facilmente utilizzabili.

Dettagli fondamentali per avere una efficiente cucina accessibile

E’ possibile progettare su misura una cucina accessibile il cui committente è costretto in carrozzina. Essa deve essere studiata nei minimi particolari affinchè gli spazi siano accessibili e funzionali. La parola d’ordine deve essere “personalizzazione”.

  • Basi ai lati di piano cottura e lavello con zoccoli arretrati in modo da non ostacolare il passaggio dei poggiapiedi della carrozzina.
  • Dispensa con apertura ad ante scorrevoli che consente un’ampia visibilità dell’interno senza ostacoli o sporgenze che intralcino i movimenti.
  • Piani di lavoro estraibili e cassetti ad estrazione totale. Entrambi sono sicuri e pratici.
  • Congelatore e frigorifero sono elementi separati ed indipendenti. Rialzati da terra, sono più comodi.
  • Il piano cottura angolare così da essere accessibile ed agevolare da utilizzare da seduti. La posizione consente anche di avere ai lati comode superfici d’appoggio. E’ consigliabile quello ad induzione, il quale assicura velocità di cottura, facilità di pulizia e sicurezza.

I punti di cottura in orizzontale permettono anche di ridurre la profondità dell’elettrodomestico e di favorire l’accesso al pensile.

  • Cappa che si attiva con il telecomando.
  • Pensili posti ad un’altezza comoda per l’utente. Tale misura varia a seconda del soggetto.
  • Forno con apertura a libro, in modo tale che chi è in carrozzina vi si può avvicinare facilmente. Guide con griglie estraibili per facilitare il controllo della cottura.
  • Lavello vicino alla zona cottura, ma più basso per essere accessibile.
  • Tavolo con sostegno centrale, invece delle quattro gambe. Non intralcia così gli spostamenti della carrozzina.

Cucina accessibile: modularità e design specializzato

Per realizzare una cucina accessibile è fondamentale che l’arredamento della stessa cucina consenta di svolgere in autonomia ed in sicurezza le quotidiane funzioni domestiche. La tecnologia ci offre un aiuto concreto.

La cucina accessibile si basa su un sistema di arredo modulare, decisamente flessibile, che permette di prevedere adattamenti ed integrazioni soprattutto nei punti chiave operativi della composizione, quali cottura, lavaggio e contenimento. Questo livello di customizzazione è resa possibile anche grazie a lavori specifici, in particolare cestelli estraibili, posa di meccanismi sali-scendi (che possono essere manuali o automatici) e cestelli totalmente estraibili.

Particolari accorgimenti tecnici e meccanici presenti in alcuni rubinetti sono di fondamentale aiuto per realizzare in autonomia e con grande facilità la zona lavello. Ad esempio, bocca pronunciata ed allungata, doccetta estraibile, tasto invece della manopola.

Anche l’estetica naturalmente si può conformare al gusto del committente che ha la possibilità di scegliere tra una varietà di colori e tipologie di finiture quasi “su misura”.

Detrazioni fiscali e contributi dalle Regioni

L’Agenzia delle Entrate con la guida “Le agevolazioni fiscali per le persone con disabilità”, aggiornata ad Ottobre 2019, ha specificato che sono ammesse integralmente alla detrazione Iperf del 19% le spese sostenute per l’acquisto di componenti di cucine dotate di dispositivi basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche preposte a facilitare il controllo dell’ambiente da parte dei disabili.

Si può fruire della detrazione solo se sussiste il collegamento funzionale tra sussidio tecnico informatico acquistato ed handicap. Questo collegamento può risultare dalla certificazione rilasciata dal medico curante o dalla prescrizione autorizzata rilasciata dal medico specialista dell’Asl di appartenenza per fruire dell’iva agevolata.

Riguardo le certificazioni, per richiedere le agevolazioni fiscali, va precisato che sono considerati “disabili” le persone che hanno ottenuto le attestazioni dalla Commissione medica istituita ai sensi dell’art. 4, legge n°104 del 1992 ed anche coloro che sono stati ritenuti “invalidi” da altre Commissioni mediche pubbliche, incaricate per il riconoscimento dell’invalidità.

E’ possibile anche autocertificare il possesso della documentazione. In merito alle spese da portare in detrazione ed a quelle sanitarie deducibili dal reddito complessivo, occorre conservare il documento fiscale (fattura, ricevuta, quietanza) percè potrebbe essere richiesto.

Per gli interventi di “Adattamento domestico” ci sono vari canali di finanziamento, regionali ed in base alla legge nazionale 13/89 “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”.

I nostri professionisti sono in grado di stravolgere gli schemi compositivi standard arrivando alla personalizzazione vera e propria della cucina.

Per saperne di più, contattaci.