La crisi energetica è uno dei dossier più caldi sul tavolo del Governo italiano, e non solo.

A causa, principalmente, della guerra in Ucraina, il prezzo del gas è salito alle stelle e trovare un compromesso tra consumi e contenimento dei costi è diventata una delle principali priorità non solo sul piano politico ma anche a livello sociale.

Scopriamo allora come risparmiare sul gas seguendo alcuni pratici consigli.

Come risparmiare sul gas: la transizione ecologica

Negli ultimi anni si è sentita sempre più spesso l’espressione “transizione ecologica”.

Ma cosa si intende esattamente e qual è il ruolo dei privati e delle aziende in merito?

È ormai scientificamente provato che l’accelerazione del riscaldamento globale è dovuta all’azione dell’uomo e, in particolare, all’emissione di anidride carbonica, che trattiene il calore del sole determinando l’aumento delle temperature.

Una delle cause delle emissioni di CO2 consiste proprio nell’estrazione e nell’utilizzo dei combustibili fossili, tra cui, appunto il gas.

Il gas, d’altra parte, serve per alcune importanti attività quotidiane, tra cui:

  • Gli impianti di riscaldamento delle abitazioni durante la stagione fredda;
  • La cottura del cibo sui fornelli;
  • La produzione di acqua calda sanitaria.

Considerando che, a causa della guerra, il prezzo del gas è comunque aumentato, le abitudini di consumo svolgono un ruolo determinante rispetto a come risparmiare sul gas.

Non è solo, come si può pensare, il numero dei componenti del nucleo familiare che incide sui consumi: a parità di componenti della famiglia e di tipologia di caldaia, infatti, possono risultare due bollette diverse.

Come risparmiare sul gas allora? Scopriamo cosa incide sul costo della bolletta (oltre i consumi).

Come risparmiare sul gas: i fattori che concorrono a definire i costi

Il costo del gas in bolletta dipende dai consumi ma anche da altri parametri, quali:

  • L’area geografica in cui si risiede;
  • L’efficienza energetica garantita dall’impianto di riscaldamento;
  • La superficie della casa;
  • La presenza o meno di strutture per l’isolamento termico.

Per quanto riguarda l’ubicazione geografica, è chiaro che una famiglia che risiede al nord debba consumare più gas di una che abita al sud, dove la necessità di riscaldamento domestico è minore grazie al clima più caldo.

Per questo motivo, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha individuato 7 diverse zone tariffarie per il gas metano, che il fornitore non può modificare:

  • Nord occidentale (Val D’Aosta, Piemonte, Liguria);
  • Nord orientale (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna);
  • Centrale (Toscana, Marche, Umbria);
  • Centro sud orientale (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata);
  • Centro sud occidentale (Lazio, Campania);
  • Meridionale (Calabria, Sicilia);
  • Sardegna

Occorre anche sottolineare che, oltre ai fattori sopraelencati, un altro elemento che incide sulla spesa relativa al gas consiste nel mercato di riferimento: in sostanza, il costo del gas può variare anche in base al fornitore che si è scelto.

Contrariamente a quanto avviene per l’energia elettrica, invece, il fatto di avere o meno la residenza nel luogo in cui si abita non cambia il costo finale del gas in bolletta.

Come risparmiare sul gas: 5 consigli pratici per una bolletta più leggera

È arrivato il momento di entrare nel vivo della questione relativa a come risparmiare sul gas, elencando alcuni consigli pratici per alleggerire la bolletta.

  • Controllare lo stato dell’abitazione e, se si ha la possibilità, rimodernare gli impianti, nell’ottica di una migliore efficienza energetica;
  • Eseguire sempre la manutenzione dell’impianto di riscaldamento: un impianto che non funziona causa molto spreco. Per questo è importante, durante l’estate, far controllare caldaia e termosifoni: se si formano bolle d’aria, infatti, se ne diminuisce l’efficienza, con un conseguente aumento dei consumi;
  • Regolare la temperatura della caldaia. Per il 2022, il Governo ha abbassato di un grado il riscaldamento delle abitazioni private, facendolo scendere da 20°C a 19°C. Tenere una temperatura tropicale in casa non solo fa male alla salute, ma anche all’ambiente e fa lievitare i costi;
  • Aumentare l’isolamento termico, per esempio installando nuovi infissi con doppi o tripli vetri, che aiutano a mantenere l’optimum di temperatura interna ed evitano le dispersioni di calore, oppure, se si ristruttura casa, realizzando il cappotto termico;
  • Valutare l’opzione pompa di calore, che consuma meno sia energia elettrica che combustibili fossili rispetto agli impianti tradizionali. È vero che l’investimento iniziale è piuttosto importante, però si ammortizza nell’arco di 10 anni.