L’arredo minimal giapponese, tra i più ricercati ed amati nel panorama dell’interior design contemporaneo, è il riflesso della ricerca nipponica di uno stile di vita formale, rigoroso ed ordinato.

E’ lo stile è tra i più in voga del momento. E’ caratterizzato da grande pulizia ed essenzialità, ma ciò non significa che sia facile da replicare.

Una tendenza modellata da secoli di evoluzione e contaminazioni diverse.

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Le caratteristiche principali dell’arredo minimal giapponese

Questo stile, spesso definito anche come minimal zen, prevede linee pulite ed essenziali e la scelta di colori neutri e di materiali naturali.

Predilige i seguenti elementi:

  • ambienti semplici ed accoglienti.
  • Stanze vuote ed ordinate che trasmettono serenità e positività. Il denominatore comune, perciò, è sempre lo stesso: massima sobrietà.
  • Minimalismo, l’elemento portante dell’abitare nipponico. Nell’interior design, il minimalismo si traduce nell’accostamento di una tinta principale neutra ad un colore secondario più vistoso, avente il compito di sottolineare mobili ed accessori, già ridotti all’essenziale. In questo senso, il minimal in stile giapponese non fa eccezione. Basti pensare al parquet o alle pareti rivestite in legno chiaro abbinati a pitture color polvere.

In generale, quando si vuole arredare casa in stile giapponese, la regola sulla scelta dei colori deve ricadere su una palette neutra. Tonalità morbide, tenui, naturali, come i colori legno in ogni declinazione, il verde muschio, il bianco panna. Il nero si adatta bene su divani, sedie, tavoli e piccoli mobili.

  • Arredi smart: pochi mobili, ridotti all’essenziale e distanti tra loro, possibilmente in legno e bambù. Puoi optare per armadi a muro, pareti in cedro, persiane scorrevoli ed altri piccoli elementi decorativi, come bonsai, stampe ukiyo-e e vasi in ceramica. Sono tutti elementi che trasmettono un senso di autenticità, senza stonare nei contesti di ispirazione più moderna.
  • Pavimento monocolore senza fughe, uguale in tutte le stanze dell’appartamento. Una scelta che richiama immediatamente il tatami, il tradizionale pavimento giapponese fatto con un telaio di pannelli modulari in legno rivestiti con paglia di giunco (igusa) intrecciata e pressata. L’emblema del connubio tra l’essenzialità dell’estetica giapponese ed il gusto occidentale. Ricordati di togliere le scarpe: sul tatami si cammina a piedi nudi!
  • Pareti, elementi mobili che servono per dividere e scandire gli spazi. Funzionano anche come fondali d’arredamento che possono essere riposizionati di volta in volta a seconda delle esigenze. Per questo motivo le pareti scorrevoli, pratiche e leggere ed i pannelli verticali in carta di riso opachi o traslucidi rappresentano uno degli elementi più efficaci per arredare gli interni richiamando lo stile giapponese.
  • Materiali naturali, come legno e bambù. Sono i due materiali giapponesi per eccellenza, i quali riescono a ricreare un ambiente tipicamente minimalista, con un’atmosfera distesa e raccolta. I legni più gettonati sono pino rosso, faggio, cedro, acero e cipresso.

La migliore soluzione per dare agli ambienti di casa uno stile orientale ed al tempo stesso moderno è quella di accostare rivestimenti in compensato dipinto di scuro o in legno con venatura a vista a cemento spatolato e ad altri elementi (ad esempio cornici) in ferro. Sposandosi perfettamente con l’architettura, questo mix restituisce il concetto di loft moderno.

  • Illuminazione, soprattutto quella naturale, ha un ruolo fondamentale. La luce modella gli spazi, conferendogli profondità ed atmosfera. Deve avere un tono medio, possibilmente caldo e soffuso, mai troppo intenso. Anche la luce artificiale, ad esempio quella delle lampade, se posizionata bene, aiuta ad estendere lo spazio e valorizzarlo, animando mensole, nicchie, armadi a muro o scaffali.
  • Arredare in stile giapponese vuol dire anche sacrificare qualche muro interno dell’abitazione. Questo stile è caratterizzato da grandi porte scorrevoli, chiamate Fusuma, la cui caratteristica è che sono mobili.

Grazie al concetto dell’open space, lo stile giapponese prevede la rivisitazione costante degli spazi. Con divisori mobili sarà più facile stabilire e cambiare i confini delle stanze. Una bella idea sostitutiva sono i separé, la cui funzione è quella di ritagliare un angolo di uno spazio grande rendendolo più intimo.

Le porte scorrevoli o ante divisorie “shoji” sono un must dell’arredamento giapponese in cui, data la scarsa metratura delle stanze, ogni centimetro risulta fondamentale da recuperare. Grazie al materiale di cui sono costituite, queste porte favoriscono il passaggio della luce.

Stile giapponese e contatto con la natura: quale rapporto intercorre?

Arredare casa in stile giapponese non vuol dire soltanto essere interessati al differente design, bensì  rispettare alcuni aspetti fondamentali della filosofia di vita giapponese.

Tra i principi fondamentali su cui si basa l’arredamento in stile giapponese, sicuramente un ruolo chiave lo ricopre l’idea che l’uomo è a stretto contatto con la natura, non per proteggerla e salvaguardarla conservando la bellezza, ma perché la sua vita ne fa parte. Questo rapporto stretto ha dato origine alle caratteristiche ante giapponesi e pareti divisorie, sia interne che esterne. Pareti capaci di proteggere, rispettare l’ambiente ed essere in contatto con lo stesso grazie a suoni, vento, luci ed ombre.

La figura dell’uomo è al centro dell’attenzione in una casa. Ciò si evince dal fatto che l’unità di misura per la pavimentazione, per l’arredo, per le porte ed il letto è il Tatami, le cui dimensioni rettangolari sono studiate per essere adatte all’uomo (85 cm × 180 cm).