Negli ultimi anni, la crescente sensibilità ambientale, anche nell’ambito dell’edilizia, ha permesso di riscoprire materiali e tecniche più sostenibili, come per esempio la calce.

Scopriamo allora cos’è la calce naturale per la ristrutturazione edilizia e quali vantaggi offre.

La calce naturale per la ristrutturazione edilizia: un po’ di storia

La calce naturale è un materiale molto antico: già durante la preistoria, i primi uomini impiegavano la calce che, con l’evoluzione dei sistemi costruttivi, è stata utilizzata in modo costante.

Fenici, Greci, Romani e poi via via fino ai giorni nostri – con il solo momento di stasi durante il periodo medievale, quando furono abbandonati i forni di mattoni a favore delle semplici fornaci di campagna, con il conseguente deterioramento della qualità del materiale – la calce naturale è stata protagonista dell’edilizia.

La sua riscoperta, dopo la battuta d’arresto durante il Medioevo, ha portato, in pieno Rinascimento, a un deciso miglioramento delle tecniche di produzione e quindi a un suo utilizzo capillare in ambito costruttivo.

È stato solo nel 1824 che, con la scoperta del Cemento Portland, la calce è stata gradualmente abbandonata.

Almeno fino a oggi.

La calce naturale per la ristrutturazione edilizia: un materiale versatile e green

Il cambiamento climatico, il (sovra) consumo di risorse energetiche e la necessità di trovare alternative più sostenibili anche nel campo dell’edilizia ha portato a un’inversione di marcia, favorendo il grande ritorno della calce.

Rispetto al cemento Portland, infatti, il processo produttivo della calce naturale è molto meno dispendioso in termini di energia. Inoltre, questo materiale è più traspirabile rispetto al cemento, caratteristica che rende perfetta la calce naturale per la ristrutturazione edilizia, così come per gli interventi di restauro conservativo.

La calce naturale per la ristrutturazione edilizia: i tipi di calce

La calce naturale per la ristrutturazione edilizia si divide in due principali tipologie:

  • La calce aerea
  • La calce idraulica

La principale distinzione riguarda la capacità di indurimento, a seconda che sia solo all’aria o che avvenga in presenza di acqua.

La calce naturale per la ristrutturazione edilizia: la calce aerea

La calce aerea è un tipo di calce naturale per la ristrutturazione edilizia che viene ricavata da rocce calcaree contenenti un elevato livello di calcio, che può arrivare al 98%.

Tramite la cottura in forni continui a una temperatura dai 900 ai 1100 gradi, si ottiene la reazione di calcinazione, liberando l’anidride carbonica e ottenendo così la calce viva.

A quest’ultima viene aggiunta dell’acqua e diventa calce spenta o idrossido di calcio. A questo punto le opzioni sono due: o si tiene umido l’impasto, stagionandolo in apposite vasche (in questo caso il materiale viene definito grassello di calce) oppure si lascia a secco e si ha la calce idrata in polvere.

Alcune rocce calcaree contengono anche carbonato di magnesio: in questo caso, la calce ottenuta si chiama calce aerea dolomitica, che si differenzia quindi dalla calce aerea calcica, che è invece priva di magnesio.

La calce naturale per la ristrutturazione edilizia: la calce idraulica

La calce idraulica si ricava dalla frantumazione delle marne, rocce calcaree impure che contengono al proprio interno componenti silicati e alluminati, che vengono cotte a circa 1250 gradi.

Viceversa, è possibile realizzarla anche dosando in modo equilibrato calce aerea e composti argillosi: in questo caso si otterrà la calce idraulica artificiale.

La peculiare composizione delle marne permette di ottenere una calce con proprietà idrauliche, che si comporta come legante una volta a contatto con l’acqua.

La calce naturale per la ristrutturazione edilizia: i vantaggi

La calce, in particolare modo quella idraulica, una volta indurita si distingue per la sua porosità, caratteristica che la rende molto più traspirabile rispetto al cemento.

Ciò significa che, impiegando questo materiale, si favorisce il passaggio dell’acqua in forma vaporosa da un ambiente all’altro.

Oltre alla traspirabilità, un altro grande vantaggio dell’utilizzo di calce naturale per la ristrutturazione edilizia consiste nel basso contenuto di sali solubili, estremamente dannosi in quanto si spostano all’interno delle murature, con la possibilità di causare dei distacchi.

Rispetto al cemento, inoltre, la calce resiste molto bene anche ai solfati, che a contatto con l’acqua possono creare composti espansivi responsabili di degrado, fessurazioni e altre manifestazioni di instabilità.

La calce naturale, inoltre, è come il vino: più invecchia, più diventa buona, il che si traduce nell’assoluta necessità di riscoprire (e riutilizzare) questo materiale non solo per la ristrutturazione e l’intonaco delle moderne abitazioni, ma anche per il restauro di edifici storici e artistici, preservandoli così dai danni sul lungo periodo.