Nella scelta del box doccia i consumatori si stanno orientando sempre più verso situazioni spaziose e comode, soprattutto per chi proviene da bagni in stile Anni ’80-’90 con docce standard, piccole e persino buie.

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Quali sono i criteri per scegliere il miglior box doccia?

Per scegliere la cabina doccia ideale è fondamentale tenere in considerazione alcuni fattori in particolare, quali:

  • Tipologia doccia: le più comuni sono le seguenti:
  1. Con piatto, da appoggio o incasso
  2. A filo pavimento
  3. Doccia walk in
  4. Multifunzione o spa
  5. In muratura, senza vetro
  6. Vasca-doccia
  • Giuste dimensioni del box doccia. Le dimensioni minime sono 70x70cm, le quali risultano poco pratiche per persone alte o robuste.

In questi casi puoi optare anche per un box doccia senza porta e piletta a filo pavimento, facendo attenzione a non posizionare nulla di deteriorabile all’interno (solo wc e lavabo). Il bagno, completamente rivestito, è molto pratico a livello di usabilità e pulizia.

  • Posizione della doccia all’interno del bagno. Scenograficamente, avere una doccia come punto prospettico all’ingresso della stanza è la soluzione da preferire, ma spesso può significare avere un box con la finestra al suo interno. In questo caso ci sono visioni diametralmente opposte da parte di chi deve vivere la casa.

E’ preferibile una doccia senza finestra, soprattutto se l’infisso è in legno. Nel caso sia l’unica soluzione ammissibile, posiziona il soffione il più lontano possibile dalla finestra o di proteggi quest’ultima con un secondo vetro o acrilico trasparente.

Se la doccia supera le dimensioni di 90x90cm ed il soffione è abbastanza lontano dall’infisso, i rischi di muffe sulla finestra si riducono. Ma è pur sempre vero che bisognerà asciugare ogni volta le parti delicate e le cerniere per evitare il loro annerimento.

  • Sistemi di apertura doccia. A seconda dello spazio a disposizione, sono disponibili diversi sistemi di apertura per le ante del box doccia. Si va dall’anta a battente a quella scorrevole, la quale permette di risparmiare spazio, anche se, esteticamente, perde un po’ di qualità.

Grazie alla loro agevole apertura, le porte da doccia girevoli sono particolarmente pratiche ma richiedono un ampio spazio libero. L’acqua può scorrere fuori dalla cabina doccia nonostante la presenza di un canalino raccogligoccia. È quindi preferibile utilizzare un tappeto da bagno.

Le porte da doccia scorrevoli, al contrario delle porte girevoli, non hanno bisogno di spazio libero ma possono presentare problemi di manutenzione.

È preferibile sceglierle smontabili per facilitarne la pulizia.

Le porte da doccia a battente sono costituite da due ante che si aprono verso l’esterno della doccia. Non richiedono un grande spazio libero davanti alla cabina doccia e limitano gli schizzi verso l’esterno. Si consiglia l’installazione di un canalino raccogligoccia, per ridurre le fuoriuscite d’acqua.

Le porte pieghevoli sono utilizzate principalmente nelle cabine doccia standard a buon mercato e si aprono a fisarmonica. Sono fabbricate in acrilico e i profilati sono in plastica o alluminio.

  • Finitura vetri del box doccia. Negli ultimi anni sono di tendenza il trasparente o il satinato. Il bello del trasparente è che fa vedere dal resto del bagno l’interno doccia, spesso impreziosito nel rivestimento delle pareti con decori importanti.

Uno dei vantaggi offerti dal satinato è la privacy che dona a chi sta facendo la doccia, permettendo di usufruire del bagno in più persone in contemporanea.

Altre finiture, molto apprezzate soprattutto dai giovani sono il trasparente extrachiaro ed il vetro fumé. Il primo è un vetro trasparente senza riflessi verdi, caratteristici dei normali vetri della doccia: viene prodotto con una composizione differente, che comporta costi maggiori.

Il vetro fumé è invece un vetro trasparente ma colorato di nero, il quale non è oscurante ma permette di vedere anche l’interno doccia.

  • Vetri di chiusura con profili. I vetri sono i primi elementi che tendono a riempirsi di calcare ed incrostazioni e che ti costringeranno ad una manutenzione continua.

Opta per soluzioni ad angolo o in nicchia, in cui 2-3 lati sono rivestiti con piastrelle o resina. Oppure soluzioni walk-in con un unico vetro fisso, senza profili. Questa soluzione è la più gettonata: composta da un vetro fisso, sostenuto in genere da un braccetto di metallo, a copertura di 2-3 dello spazio doccia. Esso non prevede altre ante di chiusura. Si tratta di un sistema semi aperto che è molto elegante, accessibile e pratico da pulire.

Gli svantaggi del sistema walk-in sono nella possibilità di fuoriuscita di alcuni schizzi su pavimento, in situazioni in cui lo spazio è ridotto, oppure di una sensazione di maggior “freddo” durante l’inverno, che invece caratterizza i box più estesi.

In ogni caso bisogna sempre trovare un compromesso tra estetica e funzionalità e quest’ultima ha un peso superiore rispetto alla sola componente estetica.

Riguardo il vetro utilizzato per le ante,  per una questione di sicurezza è meglio scegliere un cristallo temperato. Si tratta di un vetro che ha subìto un trattamento che, in caso di rottura, permette di frantumarsi in piccole particelle non taglienti.

Sia il vetro comune sia il cristallo non temperato (ma anche l’acrilico) non godono di questa caratteristica. Sono molto pericolosi in caso di rottura.

  • Profilati porte per doccia, in plastica,  in alluminio epossidico e in acciaio inox. La finitura di questi ultimi è smerigliata, laccata bianco, brillante, cromata o satinata.

In base alla configurazione del bagno, puoi scegliere un accesso frontale (sono possibili tutti i tipi di porta) o un accesso d’angolo (solo porte a battente e scorrevoli).

  • Rubinetteria, inclusa o meno a seconda del modello di cabina doccia. La finitura dei rubinetti e delle doccette dipende dalla qualità della cabina doccia, ma generalmente è cromata lucida.

La colonna doccia può essere composta da una semplice barra, in cui è possibile regolare la doccetta o da una colonna idromassaggio.

Nel caso di piatti doccia con pareti, a volte queste installazioni sono integrate.

I rubinetti possono essere:

  1. bicomando, regola la temperatura tramite due manopole diverse, che miscelano l’acqua calda e l’acqua fredda. Poco pratico e dal funzionamento poco economico, questo miscelatore ha un aspetto retrò e tende ad essere sostituito dai miscelatori monocomando.
  2. Monocomando, composto da una sola leva che regola la portata dal basso verso l’alto e la temperatura da destra a sinistra. Consente di mantenere una temperatura approssimativa regolata in precedenza. Più economico e confortevole del miscelatore monocomando, offre una sicurezza anti scottatura.
  3. Termostatico, composto da una manopola che aziona il flusso e da un’altra che regola la temperatura con precisione. È raccomandato per i bambini e le persone anziane, ma sconsigliato se l’acqua calda è prodotta da uno scaldabagno istantaneo. Alcuni miscelatori termostatici dispongono di un limitatore del flusso per ridurre il consumo d’acqua.

I set doccia possono includere un soffione fisso e/o una doccetta collegata ad un flessibile.

Il soffione e la doccetta possono offrire diversi getti: a cascata, tonico, rilassante. Possono essere realizzati in ABS o in acciaio cromato.

La doccetta può essere spostata lungo l’asta della doccia o disporre di un proprio supporto.

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