Quello edilizio è un settore produttivo fortemente inquinante.

Ciononostante, la sua importanza è indubbia, così come è crescente la richiesta di sicurezza e affidabilità.

Come fare allora per costruire in modo più sostenibile e, al tempo stesso, offrendo nuove soluzioni, più valide rispetto a quelle utilizzate in passato?

Scopriamolo insieme in questo viaggio tra i materiali più innovativi per l’edilizia.

I materiali più innovativi per l’edilizia: un nuovo modo di risolvere vecchi problemi

I materiali più innovativi per l’edilizia non sono stati messi a punto solo per una questione di ricerca di nuove soluzioni ma anche – anzi, soprattutto – per risolvere problemi strutturali, come per esempio la crepatura del cemento.

In questi casi, infatti, non si tratta di una mera questione estetica, ma di una vera e propria criticità, con l’acqua che si infiltra nella fessura, minando l’integrità del calcestruzzo, e che può essere aggravata in un ambiente dove le temperature non sono stabili, e dunque sottoposto a effetti come per esempio il congelamento e lo scongelamento.

Ma cosa dire se il cemento potesse auto-ripararsi?

O anche il metallo?

Significherebbe, nel concreto, un enorme risparmio per le riparazioni e i lavori di restauro, oltre che un minore impatto ambientale rispetto alla sostituzione dei materiali danneggiati.

La proiezione per il futuro consiste dunque in un graduale abbandono di metodi costruttivi come mattoni e cemento, a favore di materiali con i quali si sarà in grado di realizzare edifici ecologici, efficienti dal punto di vista energetico, durevoli e funzionali, senza naturalmente dimenticare l’aspetto estetico.

I materiali più innovativi per l’edilizia: la fibra di carbonio

Tra i materiali più innovativi per l’edilizia, la fibra di carbonio rappresenta senza dubbio uno dei più interessanti.

Impiegata già da tempo nel mondo dello sport, di recente ha fatto il suo ingresso anche nel settore edilizio, grazie alla capacità di combinare resistenza e leggerezza.

La fibra di carbonio è infatti più leggera del 75% rispetto al ferro e del 30% in paragone all’alluminio e può essere utilizzata per rinforzare i materiali da costruzione tradizionali, come mattoni, blocchi di cemento armato e strutture in legno, per migliorarne la resistenza e per ridurre lo spessore dei pannelli e, di conseguenza, il peso.

Da non dimenticare anche che, con un rinforzo in fibra di carbonio, il calcestruzzo offre un migliore isolamento termico.

C’è però da considerare un notevole svantaggio di questo materiale, ossia il costo elevato.

I materiali più innovativi per l’edilizia: il calcestruzzo “autorigenerante”

Proseguendo il nostro viaggio tra i materiali più innovativi per l’edilizia, ci imbattiamo nel calcestruzzo autorigenerante, un nome che di primo acchito può sembrare davvero fantasioso.

In realtà la sua invenzione risale al 2015, quando un ingegnere della Delft University of Technology ha mostrato un metodo innovativo per riparare le crepe nel calcestruzzo grazie ai batteri.

Il processo è molto semplice: si tratta di inserire nel calcestruzzo capsule che contengono sia i batteri sia le sostanze nutritive che li mantengono in vita; non appena il materiale viene contatto con l’acqua, il calcare prodotto dai batteri a causa dell’umidità permette di riempire le crepe.

Si tratta di una vera e propria biotecnologia, alla quale però esiste anche un’alternativa proposta da un team di ricercatori coreani in base alla quale si aggiungono al calcestruzzo capsule di uno specifico polimero che, sempre a contatto con umidità e luce solare, reagisce gonfiandosi e riempiendo così le crepe.

Il calcestruzzo tradizionale rappresenta a oggi uno dei materiali da costruzione più utilizzati al mondo ma le problematiche che possono essere generate dalle sue crepature sono reali e causano ingenti danni strutturali: per questo in tutto il mondo si sta lavorando per offrire a questo materiale un aggiornamento moderno.

I materiali più innovativi per l’edilizia: l’idroceramica per il raffreddamento passivo

Quello del surriscaldamento globale è un fenomeno che non è più possibile ignorare, anche perché ne paghiamo gli effetti nella nostra quotidianità: in estate le temperature, in particolare nelle città, sono sempre più elevate e, di conseguenza, aumentano i consumi degli impianti di raffreddamento che, oltre ad avere un significativo impatto ambientale, pesano anche sulle bollette.

Per risolvere il problema, uno dei materiali più innovativi per l’edilizia di recente invenzione è l’idroceramica, un materiale composito per facciate fatto di argilla e idrogel che si dimostra in grado di raffreddare gli interni degli edifici fino a 6°C.

La tecnologia, sviluppata nel 2014 da un team di ricerca dell’Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna, è stata accolta molto positivamente dall’industria edilizia e dagli architetti e ha trovato in particolare un ampio margine di impiego nella bioedilizia, in quanto consente un risparmio fino al 28% del consumo energetico totale rispetto ai dispositivi di raffreddamento tradizionali.