Vivi in una casa con un sottotetto e vorresti sfruttare questo spazio per ricavare una stanza in più?

Allora sei nel posto giusto!

Ecco infatti cosa c’è da sapere per il recupero del sottotetto.

Cosa c’è da sapere per il recupero del sottotetto a fini abitativi

Se c’è una ristrutturazione in programma e si intende ampliare casa, cosa c’è da sapere per il recupero del sottotetto diventa molto importante, perché consente di avere tutti gli strumenti a disposizione per aggiungere una stanza e avere ancora più spazio a disposizione.

Non bisogna poi dimenticare che, grazie al recupero del sottotetto, a fronte di una spesa piuttosto contenuta, l’abitazione acquista maggiore valore.

Per rendere abitabile un sottotetto, bisogna innanzitutto che lo spazio soddisfi determinati requisiti, dalle altezze minime previste per legge, ad aspetti come l’areazione e l’illuminazione, fondamentali dal punto di vista igienico-sanitario.

Per quanto riguarda le altezze, le linee guida nazionali stabiliscono che, perché il sottotetto sia abitabile, lo spazio tra pavimento e soffitto deve essere di:

  • 2,70 metri, che diminuiscono a 2,55 per i comuni montani di altitudine superiore ai 1.000 metri;
  • 2,40 metri per i locali di servizio, come il ripostiglio o il bagno.

A livello regionale, invece, oltre a questi parametri bisogna tenere conto anche dell’altezza ponderale, calcolata dividendo il volume dello spazio del sottotetto che ha un’altezza tale da soddisfare i criteri per la superficie relativa.

Troppo difficile?

Anche per questo è consigliabile rivolgersi a un esperto, in modo da non commettere errori nella valutazione dell’altezza ponderale, dato che eventuali tetti pendenti o dislivelli potrebbero complicare ulteriormente il calcolo.

Per quanto riguarda l’aspetto dell’aero-illuminazione, in base al DM del 5 luglio 1975, è necessario che per ogni locale la luce diurna non debba essere inferiore al 2%, mentre la superficie finestrata apribile non deve essere inferiore a 1/8 della superficie complessiva del pavimento.

Anche in questo caso, tuttavia, il supporto di un esperto si rivela indispensabile, dal momento che, a dispetto della normativa, a volte la percentuale di luce naturale deve arrivare anche al 4-5% per garantire un’adeguata illuminazione del locale.

Un suggerimento utile sia per migliorare l’illuminazione che l’aerazione dell’ambiente consiste nell’installare, in fase di ristrutturazione, delle finestre per tetti, che contribuiranno a rendere lo spazio molto più vivibile.

L’ultimo step per rendere abitabile un sottotetto riguarda l’iter burocratico: nello specifico, occorre presentare il progetto di recupero sottotetto all’ufficio preposto del Comune di residenza.

Cosa c’è da sapere per il recupero del sottotetto: i costi

Una delle voci su cosa c’è da sapere per il recupero del sottotetto che interessa maggiormente chi ha intenzione di intraprendere questo tipo di intervento riguarda i costi.

A questo proposito, però, bisogna dire che non si può definire una cifra uguale per tutti: le spese, infatti, variano a seconda della metratura della superficie, di eventuali lavori di efficientamento energetico e della manodopera, tenendo conto che, soprattutto questi ultimi, cambiano molto anche da regione a regione.

In linea di massima, se ci sono da fare modifiche strutturali, i costi si aggirano tra i 200 e i 400 euro al metro quadro: si tratta comunque di cifre abbastanza accessibili, a fronte del fatto, come accennato, che a seguito dei lavori di recupero sottotetto il valore della casa aumenta considerevolmente.

Nello specifico, le spese che occorre affrontare per il recupero del sottotetto a fini abitativi sono le seguenti:

  • Illuminazione
  • Scale
  • Pavimenti
  • Isolamento
  • Riscaldamento
  • Opere strutturali
  • Impianti
  • Pareti e soffitto

Naturalmente, in caso di voci come l’illuminazione, i pavimenti e le scale i costi dipendono molto dal materiale che si sceglie: per esempio, un pavimento in parquet costerà più di uno in ceramica e una lampada di design sarà senz’altro più cara di un’applique acquistata in una grande catena di bricolage.

Una valutazione particolare riguarda poi le spese per l’isolamento, direttamente legate a quelle del riscaldamento: è vero infatti che isolare l’edificio, per esempio tramite l’installazione di un cappotto termico, rappresenta un costo, ma è altrettanto vero che, se la casa è ben isolata, la dispersione di calore è nettamente minore, con il conseguente alleggerimento della bolletta.

Cosa c’è da sapere per il recupero del sottotetto: il bonus ristrutturazioni

Un ultimo aspetto su cosa c’è da sapere per il recupero del sottotetto riguarda gli incentivi fiscali.

Per il 2023, infatti, si può ancora usufruire del bonus ristrutturazioni, che consente una detrazione Irpef del 50% a fronte di una spesa minima di 98.000 euro per i lavori di recupero del patrimonio edilizio.

L’Ecobonus, invece, prevede una detrazione dal 50% al 65% per gli interventi di efficientamento energetico.