Il risparmio energetico è diventato una vera preoccupazione per le famiglie italiane. Per questo motivo è importante ristrutturare la casa al fine di migliorare l’efficienza energetica.
Le motivazioni possono essere diverse: ridurre la bolletta dell’elettricità o minimizzare l’impatto sull’ambiente. Tuttavia, l’ecologia è al centro del dibattito e oggi lo Stato e le autorità locali stanno istituendo un aiuto finanziario per consentire a tutti gli Italiani di rinnovare con successo le loro case migliorando l’efficienza energetica.
La preoccupazione principale delle famiglie italiane è quella di risparmiare energia per ricevere una bolletta più bassa.
Alcune persone scelgono anche di risparmiare denaro per limitare il loro impatto sull’ambiente. Il consumo di energia rappresenta il 30% delle emissioni inquinanti di un Italiano e oggi lo Stato incoraggia le famiglie Italiane a ridurre le loro emissioni inquinanti grazie a numerosi lavori di ristrutturazione finanziati (parzialmente) dallo Stato e/o dalle autorità locali.
Il risparmio energetico inizia non appena viene firmato il contratto energetico con un fornitore di energia elettrica. E’ necessario stipulare un contratto energetico adeguato alle esigenze della famiglia: superficie dell’abitazione, numero di abitanti, abitudini di consumo, stile di vita, ecc.
È possibile consultare facilmente un comparatore dei diversi fornitori di energia elettrica per confrontare le diverse offerte: prezzi, opzioni, ecc. Il prezzo per kWh è importante, ma assicuratevi di sottoscrivere un’offerta in cui il prezzo per kWh rimanga fisso per evitare di essere soggetti a variazioni del prezzo per kWh (aumenti e diminuzioni).
Eni, Iren, Coop luce e gas, Edison: un buon modo per scegliere il fornitore di energia elettrica?
I comparatori consentono ai consumatori di confrontare i prezzi delle offerte dei fornitori di energia elettrica, ma il prezzo di un contratto energetico non è l’unico criterio per scegliere il fornitore di energia elettrica giusto.
Le opinioni dei consumatori (disponibili sui forum e sui siti web ufficiali dei fornitori) sono un buon indicatore per avere un’idea migliore della qualità del “cliente” del fornitore di energia.
I costi energetici possono essere drasticamente ridotti con poche azioni quotidiane e/o lavori di ristrutturazione per i quali è necessario un budget più o meno elevato.
Tuttavia una casa perfettamente isolata permette di risparmiare energia a lungo termine.
Una casa mal isolata o non ben isolata è un vero e proprio abisso energetico ed economico, poiché gli occupanti devono surriscaldare e sfruttare l’energia per ottenere una temperatura piacevole nelle stanze principali.
Il tetto è il luogo principale dove il calore fuoriesce (30% di perdita di energia) con le pareti (25%) e le aperture, in particolare le finestre (13%).
La maggior parte dei lavori di isolamento si concentra su queste “aree a rischio” per ridurre il flusso d’aria e la perdita di calore. Il governo italiano incoraggia le famiglie ad effettuare ristrutturazioni energetiche per ridurre l’impatto sull’ambiente, in particolare. L’elenco completo dei bonus è disponibile sul sito web del Governo.
È necessario ricorrere a veri professionisti approvati per realizzare questi lavori di ristrutturazione ed evitare possibili delusioni e problemi in cantiere.
Nonostante gli aiuti finanziari concessi dallo Stato e dalle autorità locali, i lavori di ristrutturazione possono essere fuori dalla portata di alcune famiglie italiane, ma è sempre possibile adottare alcune piccole attrezzature a prezzi accessibili per ridurre le perdite di energia senza spendere diverse migliaia di euro. Queste “soluzioni” sono adatte solo a breve termine.
Il risparmio energetico contiene diversi parametri che devono essere presi in considerazione per ottimizzare le spese e ridurre significativamente il suo impatto sull’ambiente.
I pannelli solari valgono la pena a prescindere dalla presenza dell’Ecobonus? Certamente! I vantaggi sono i seguenti:
Inoltre non è necessario un permesso di costruzione per posizionare i pannelli solari. Avvertimento! Il posizionamento è vietato sui tetti di alcuni edifici (se si tratta di un edificio storico, ad esempio). Ti suggeriamo di contattare il tuo Comune per scoprire tutto sulla tua situazione specifica. Alcuni comuni, infatti, concedono un bonus. Quindi, informati!
La durata di un funzionamento efficace varia a seconda del produttore.
Le prestazioni dei pannelli solari possono essere garantite in media per 25-30 anni, ma è assolutamente possibile che i tuoi pannelli continuino a produrre elettricità più a lungo. I primi 25-30 anni dopo l’installazione solare sono considerati la “vita utile” del sistema, ma i pannelli possono ancora produrre elettricità per decenni a seguire. Basta pensare che il primo pannello solare moderno al mondo continua a produrre elettricità da 60 anni!
Hai intenzione di ristrutturare casa e di conseguenza migliorare l’efficienza energetica? Contattaci.
I materiali da costruzione si dividono in principali ed accessori. Ai primi appartengono le pietre naturali ed artificiali, gli agglomeranti, i legnami, i metalli; ai secondi invece le vernici, i vetri e tutti quei materiali che servono a preservare le opere murarie dagli attacchi degli agenti atmosferici, nocivi sia alla resistenza che alla durevolezza dell’opera.
Il calcestruzzo armato è costituito da calcestruzzo, materiale con una notevole resistenza alla compressione, ma con scarsa resistenza alla trazione e da acciaio, materiale dotato di un’ottima resistenza a trazione. Si tratta di un materiale utilizzato principalmente per la costruzione di opere civili.
La bioedilizia è un’alternativa all’architettura tradizionale. Essa si riferisce alle regole del “costruire e vivere sano” al fine di tutelare il benessere e la salvaguardia del nostro habitat.
Costruire in Bioedilizia vuol dire rispettare lo stretto rapporto esistente tra uomo, edificio ed ambiente, riducendo il più possibile l’impatto delle costruzioni sulla salute delle persone e sull’ambiente, attraverso un limitato utilizzo di risorse, le quali non possono essere rinnovate e l’utilizzo di materiali non nocivi.
La bioedilizia utilizza materiali ecologici e non inquinanti, cercando di ridurre e limitare il più possibile il consumo di energie non rinnovabili, salvaguardando l’ambiente grazie al maggiore risparmio energetico.
L’uso di materiali eco e di fonti energetiche alternative non garantiscono sufficientemente la qualità di un progetto sostenibile. E’ necessario considerare anche gli aspetti collegati sia all’impatto sull’ambiente sia all’impatto economico. Perciò, quando viene valutata l’idoneità di un materiale, bisogna tenere conto di tutto il suo ciclo di vita e delle possibili ricadute che ogni fase, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento, determina sull’ambiente.
Nella scelta dei materiali per la bioedilizia è importante privilegiare quelli di provenienza il più possibile “locale” in modo da ridurre i costi e l’inquinamento dovuto ai mezzi che li trasportano. Si dovranno inoltre preferire quei materiali che, una volta esaurito il loro ciclo di vita, sono facilmente riutilizzabili e quelli di cui vi sia una buona disponibilità in natura. Fra le preferenze, risultano anche quei materiali che provengono da processi produttivi efficienti e che risultino privi di sostanze tossiche pericolose per l’insorgenza di contaminazioni. Infine dovranno essere scelti in base alle loro caratteristiche ed avere qualità di coibentazione, igroscopicità, isolamento ed accumulo del calore.
Secondo il Green Builders Digest, “le finestre in legno ben progettate e ben tenute possono durare per tutta la vita dell’edificio in cui sono installate”. Ti starai chiedendo perché? In questo articolo cercherò di sfatare il falso mito degli infissi in legno che secondo il pensiero comune durano di meno rispetto a materiali come il PVC o l’alluminio.
Partiamo da un concetto di base: nessun materiale è esente da manutenzione. Anche gli infissi, quindi, hanno bisogno di manutenzione a prescindere se il materiale di costruzione è il legno, il PVC o l’alluminio.
Gli sviluppi nella progettazione e nella finitura delle finestre in legno ha determinato la creazione di prodotti che riducono al minimo la ritenzione idrica e la penetrazione dell’umidità.
Grazie alle pitture microporose il legno può respirare e questo determina una ridotta degradazione degli infissi nel tempo.
Hai presente le vesciche che si creano sul legno a causa dell’umidità? Bene, dimenticale, appartengono al passato. Le finestre rifinite che installiamo giornalmente devono essere ridipinte dopo almeno 10 anni. In seguito i cicli di verniciatura variano da 5 a 10 anni. Eseguendo queste piccole manutenzioni il legno può durare moltissimo! Quindi, se è vero che le finestre in legno necessitano di manutenzione, le moderne finestre ad alte prestazioni rendono la manutenzione eccezionalmente semplice.
A differenza del PVC o dell’alluminio, con il legno si può osare di più in termini di design. Ad esempio l’azienda produttrice di infissi in legno Pavanello, di cui siamo rivenditori e con la quale collaboriamo da anni, può rifinire finestre in legno con una tonalità di colore adatta a qualsiasi progetto.
Mentre il costo iniziale delle finestre in legno è sicuramente superiore a quello di altri materiali, il costo di manutenzione è quantomeno pari agli altri materiali con il grosso vantaggio che il legno ha un basso impatto ambientale. Per questo gli infissi in legno hanno un eccellente rapporto qualità-prezzo.
Un ulteriore vantaggio economico delle finestre in legno è la possibilità di ripararle e ripristinarle anche se non si è dei professionisti. Con i giusti prodotti potrai limitare i costi di manutenzione.
Infine, il legno è, naturalmente, un isolante naturale. Le finestre in legno, combinando ottimi materiali lignei con il sistema a doppio vetro isolante e con un buon sistema di tenuta stagna, non hanno difficoltà a soddisfare i più alti requisiti attuali di risparmio energetico.
Desideri installare nuove finestre in legno per la tua abitazione? Noi siamo a Milano. Contattaci!
Dal green building finalizzato al contenimento energetico, dalla bioedilizia fino alle soluzioni per interni salubri.
La bioedilizia nasce come risposta ad una serie di esigenze legate ai problemi di salute dovuti alle sostanze chimiche contenute in alcuni materiali edili ed in prodotti di finitura. Ma anche all’emergenza ambientale di questi ultimi anni.
Si è sviluppata così la ricerca di un più efficace comfort indoor e di un incremento del risparmio energetico. Il prefisso bio si riferisce proprio alla necessità che progettazione, costruzione, selezione dei materiali, tecniche costruttive ed impiantistiche garantiscano la più alta salubrità dei luoghi per abitare e la migliore sostenibilità.
In linea con il concetto di sviluppo sostenibile, l’intento è quello di costruire o ristrutturare casa in modo tale da soddisfare le richieste attuali. Dobbiamo evitare di compromettere le possibilità di sviluppo delle generazioni future.
La bioedilizia comporta quindi un impegno etico, culturale e tecnico maggiore rispetto a una costruzione tradizionale. Non esiste un modello universale riproponibile in ogni luogo. Esistono tecniche, materiali e buone pratiche del costruire che, di volta in volta, devono essere scelte e applicate al caso specifico.
I progetti di riqualificazione urbana portati a termine nell’ultimo biennio mettono in evidenza un nuovo e più efficiente modo di concepire l’architettura residenziale. Ciò riguarda sia le nuove costruzioni sia gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente.
Una nuova costruzione ed una ristrutturazione completa a misura sotto l’aspetto “bio” danno le migliori garanzie di risultato, centrando l’obiettivo. Ma risultati apprezzabili si possono ottenere anche con una ristrutturazione programmata nel tempo, a partire dalle necessità prioritarie che in genere coincidono con un minor consumo energetico.
Si prevede che, entro il 31 Dicembre 2020, tutti gli edifici di nuova costruzione saranno “ad energia quasi zero”. Ovvero edifici ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico, molto basso o quasi nullo, dovrebbe essere coperto quasi interamente da energia proveniente da fonti rinnovabili.
Inoltre, il Consiglio Europeo ha approvato un obiettivo, vincolante, di riduzione delle emissioni nazionali di gas ad effetto serra di almeno il 40% rispetto ai livelli registrati nel 1990, da attuarsi entro il 2030.
Dal punto di vista energetico, la qualità degli edifici italiani è molto bassa. La maggior parte di questi è in classe G. Il riscaldamento e la climatizzazione degli ambienti si pongono al secondo posto, dopo il traffico motorizzato, per emissioni di gas serra in atmosfera.
Per costruire nuovi edifici e nuove infrastrutture, per produrre materiali e per smaltire i rifiuti edili secondo i metodi tradizionali occorrerebbero fasce di territorio da occupare e grandi quantitativi di energia, oggi principalmente ancora prodotta da petrolio e da fonti non rinnovabili. Da questi presupposti scaturisce la necessità di ripensare ai metodi costruttivi ed a quelli dell’abitare.