Un impianto elettrico senza rischi è quello realizzato a norma da personale specializzato con componenti di qualità.
La legge in materia di sicurezza degli impianti è il Decreto del Ministero dello Sviluppo n°37 del 22 Gennaio 2008 (“decreto Bersani”), che ha sostituito (pur mantenendo valide alcune sue indicazioni) la legge 46/90. Prevede i seguenti obblighi:
Altra legge fondamentale per la sicurezza in casa è il Dpr 462/2001 che obbliga verifiche periodiche degli impianti, da sostenere ogni 2 o 5 anni.
A dettare invece le regole specifiche tecniche sull’impianto elettrico sono la norma Gei 648, entrata in vigore il 1 Marzo 1993 e la variante V3, valida dal mese di Settembre 2011.
Il centralino singolo (ovvero il quadro elettrico dell’abitazione, che in genere è posizionato vicino alla porta d’ingresso) deve avere un interruttore generale ed almeno due di quelli differenziali (detti “salvavita”).
Il numero di linee dipende invece dai mq della casa e dal livello di impianto adottato.
Oltre a questa parte tecnica, l’impianto elettrico domestico è formato da:
Ogni impianto elettrico è caratterizzato da dotazioni minime stabilite per legge.
Nei nuovi impianti la potenza contrattuale impegnata fornita ai privati dai gestori viene diversificata in base alla superficie della casa: 3 Kw è il valore minimo per abitazioni con superficie fino a 75 mq e 6 kW è quello minimo per le abitazioni con superficie oltre i 75 mq.
Anche se l’utente poi effettivamente non impegna queste quantità è corretto che l’impianto elettrico sia predisposto per supportarle.
Gli impianti esistenti, che in genere sono dimensionati per 3 kW di potenza, possono essere comunque incrementati a 4,5 kW o addirittura a 6 kW, se sorge l’esigenza di un utilizzo maggiore di energia. La richiesta va inoltrata direttamente al gestore.
Ad impianto installato, è obbligatorio farsi rilasciare dal tecnico la Dichiarazione di conformità, che deve essere sempre conservata e serve anche nei passaggi di proprietà dell’edificio: si tratta di un documento in cui si descrivono i lavori eseguiti e si attesta la conformità alle norme di settore (emanate dal Cei, Comitato elettronico italiano) dei componenti utilizzati.
E’ spesso richiesto anche dalle compagnie assicurative o dagli istituti bancari come requisito per la sottoscrizione di una polizza.
Gli impianti installati dopo l’entrata in vigore della legge 46/1990 devono essere certificati dell’obbligatoria Dichiarazione di conformità che attesta che l’impianto rispetti i parametri fissati dalle normativa vigente ed è stato realizzato/controllato da un tecnico abilitato.
Per quelli posati prima di questa legge, invece, è necessario produrre un Certificato di corrispondenza. Per ottenere questo documento, si deve dare l’incarico ad un professionista iscritto da più di cinque anni all’albo professionale o ad un responsabile tecnico di un’impresa abilitata operante nel settore elettrico (come specificato dal DM 37/08).
Questo certificato è molto simile alla Dichiarazione di conformità ma la sua compilazione richiede diverse verifiche: il tecnico deve segnalare se l’impianto è a norma e sicuro, ma anche verificare la quantità di elettricità che passa, la potenza, il tipo di materiali usati, gli interruttori e deve certificare la conformità alle norme.
Il tecnico può certificare la potenza massima supportata dall’impianto e quindi suggerire fino a quanti elettrodomestici si possono collegare.
Se l’impianto è visionato, invece, non risultata a norma, il professionista deve suggerire come e dove intervenire e quali modifiche apportare affinchè si possa poi compilare il Certificato.
Per capire se l’impianto un po’ datato di casa è proprio sicuro, è possibile eseguire un semplice test di autodiagnosi. Ci si può aiutare anche seguendo il questionario proposto sul sito. Prosiel.it
La prima cosa da verificare è l’indispensabile presenza, nel quadro generale, dell’interruttore differenziale, il cosiddetto “salvavita”: interrompe il flusso di energia elettrica in caso di guasti o sovraccarichi.
Un altro elemento che aumenta la sicurezza in casa è “la messa a terra”: è un collegamento che disperde nel terreno correnti elettriche che potrebbero essere pericolose.
Se vi sono bambini, verificare che le prese contengano schermi di protezione che impediscano di inserire oggetti o dita.
I cavi elettrici devono essere incassati nella muratura o protetti in apposite canaline (mai scoperti). Mentre interruttori e prese devono essere ben fissati alle pareti per evitare di entrare in contatto con parti dell’impianto.
Per garantire il massimo controllo ed aumentare la sicurezza nelle abitazioni, Prosiel, dal 1989 redige un libretto simile a quello rilasciato per l’installazione e la manutenzione delle caldaie, con la differenza, però, che non è obbligatorio per legge.
Tale libretto contiene le istruzioni d’uso e di manutenzione dell’impianto e delle apparecchiature di casa, le relative garanzie e le informazioni fornite dall’impresa installatrice per la gestione nel tempo.
E’ una sorta di guida che indica anche quando svolgere i controlli ordinari e quelli straordinari per garantire la sicurezza dell’abitazione: una sorta di certificato di salute dell’impianto elettrico.
La sua funzione è quella di fornire al proprietario le istruzioni che consentano di rispondere al D.M. 37/08 ed agli obblighi previsti, tra cui quello di adottare le misure necessarie per conservare le caratteristiche di sicurezza.
Per ottenere il libretto elettrico sul proprio impianto bisogna contattare l’installatore di fiducia o un professionista che abbia i requisiti stabiliti dal DM 37/08: una figura abilitata ad eseguire le verifiche sulla manutenzione di tipo ordinario e straordinario.
Il tecnico esegue un check up energetico ed un controllo dei carichi, aggiorna il libretto con le informazioni dell’impianto e dei dispositivi presenti e, a compilazione completata, lo spedisce via email al proprietario o lo stampa e consegna in copia cartacea.
Per gli operatori del settore è da poco disponibile anche l’app del Libretto d’impianto elettrico, da scaricare gratuitamente, che permette di compilare il libretto sul proprio smartphone o tablet e rilasciarlo subito al cliente.
Per proteggere persone e casa dai pericoli potenziali legati all’impianto elettrico, ci sono alcune regole di buon senso ed una serie di comportamenti da tenere a mente.
Vediamo quelli più importanti.
Vuoi mettere al sicuro la tua abitazione e soprattutto la vita della tua famiglia? Non correre rischi! Un impianto elettrico a rischio zero è quello realizzato a norma e soprattutto da personale specializzato. Contattaci!
L’impianto elettrico è una componente tecnica fondamentali in tutti gli ambienti domestici e ne determina anche il comfort. È molto complesso ed articolato, perché composto da una serie di elementi tecnici. Per questo devi avere un impianto elettrico a norma di legge.
Piccola guida che permette di scegliere il miglior impianto elettrico e di tutelarsi da eventuali problemi.
Se l’impianto elettrico è da realizzare completamente, cerca di avere un’idea dell’arredamento della tua casa, del numero e della posizione di tutti gli apparecchi, come elettrodomestici, computer, dispositivi tecnologici. Ciò sarà fondamentale per una corretta distribuzione dei punti presa.
La norma sugli impianti elettrici ad uso domestico prevede per ognuno dei tre livelli di impianto un numero minimo di punti presa, luce e circuiti, secondo gli ambienti della casa, al fine di garantirne la più completa funzionalità.
Una volta installato, l’impianto elettrico è parte integrante della casa ed è difficile aggiungere nuove funzioni senza intervenire sulla sua struttura.
La giusta soluzione è un impianto domotico di base e predisporre con semplici tubi le funzioni che in futuro potranno servire, come, ad esempio la motorizzazione dei serramenti che richiede che un tubo arrivi al montante e quindi va previsto.
Prima di acquistare un’abitazione appena costruita, si consiglia di farsi mostrare la “Dichiarazione di conformità” dell’impianto, la quale deve indicare il livello implementato e soprattutto documentare quanto un impianto elettrico è a norma..
L’attestazione di conformità degli impianti domestici è indispensabile per ottenere il certificato di abitabilità ed agibilità della casa.
Un addetto ai lavori qualificato si assume la responsabilità di installare un impianto elettrico a norma di legge, rilasciando al termine dei lavori la “Dichiarazione di conformità”.
Lo scopo principale è quello di evitare gli incidenti domestici dovuti ad un’installazione “fai-da-te” errata o ad eventuali malfunzionamenti, garantendo invece l’incolumità di chi vive in casa.
Attesta la conformità dei prodotti alle disposizioni di legge. La responsabilità di questa dichiarazione è del costruttore, indicato obbligatoriamente sulla confezione.
Se non si rispetta la normativa vigente si aumentano le probabilità di dispersione elettrica, di scosse pericolose, cortocircuiti ed
Per evitare inutili rischi è fondamentale rivolgersi ad un esperto per far verificare il centralino e valutare quali elementi inderogabili mancano, come salvavita, messa a terra, protezioni contro fenomeni di sovracorrente.
Dopo la perizia dell’esperto, se nell’impianto si riscontrano difformità rispetto alla norma, è obbligatorio provvedere alla sua messa in regola, nel minor tempo possibile e rivolgendosi sempre a professionisti certificati.
Se l’impianto risulta obsoleto e realizzato da più di 15 anni occorre realizzarne uno nuovo, sulla base delle indicazioni di legge.
La norma Cei 64-8 va oltre gli aspetti che riguardano strettamente la sicurezza impiantistica. In quella recente, sono introdotti anche i requisiti minimi prestazionali e funzionali.
Per ricevere la “Dichiarazione di conformità”, l’impianto elettrico deve soddisfare quindi tutte le prescrizioni che questa norma impone.
Bisogna far eseguire i controlli da un esperto almeno ogni 5 anni. Un accorgimento che si può mettere in atto da soli è quello di controllare periodicamente l’interruttore differenziale, premendo il tasto T.
Se questo scatta e la corrente si interrompe significa che funziona; altrimenti occorre sostituirlo perché l’impianto non è protetto.
Inoltre è fondamentale fare molta attenzione all’acqua. A differenza degli altri ambienti della casa, definiti “ordinari” dal punto di vista della sicurezza, al bagno è invece riservata particolare attenzione, per la presenza dell’acqua.
Per questo motivo la normativa ha codificato l’ambiente in zone a rischio, in cui il pericolo aumenta tanto più ci si avvicina a vasca o doccia.
In cucina invece, basta attenersi ad alcune regole di buon senso.
Esse sono ormai utilizzate per convenzione (pur non essendo un obbligo), come ad esempio prese a 60 cm dalla mezzeria del rubinetto dell’acqua e da quella del piano cottura.
Per la sicurezza dei bambini, infine, esistono placche dotate di dispositivo di chiusura.
Un impianto elettrico tradizionale si fonda sulla presenza di reti di distribuzione e fa uso di meccanismi rigidi e precisi per la consegna e l’utilizzo della corrente.
Al giorno d’oggi, le nuove tecnologie stanno compiendo passi da gigante nel settore dell’energia. i nuovi impianti elettrici offrono la possibilità di sfruttare energie alternative (eolica, fotovoltaica,) per assicurare un risparmio energetico ed allo stesso tempo, migliorare l’impatto ambientale.
Diverse ricerche stanno mettendo a punto delle reti di distribuzione cosiddette ‘intelligenti’ che, grazie all’utilizzo di smart grid, sono in grado di indirizzare altrove eventuali surplus di energia prodotti a livello locale.
I software gestiscono questi sistemi di automatizzazione consentendo di integrare fra loro fonti di energia rinnovabili, generalmente più variabili ed intermittenti, con l’elettricità proveniente dai generatori, in modo da assicurare un maggior risparmio energetico.
Dal punto di vista della sicurezza, questi nuovi impianti includono anche il sistema di allarme, la chiusura di tutte le porte, finestre, serrature, i rilevatori di fumo, le telecamere di sorveglianza ed eventuali altri sensori collegati.
Oggi è possibile automatizzare l’intero impianto elettrico di un’abitazione ed esso è alla portata di tutti. La domotica è ad un passo da quello che viene definito “internet delle cose”. Nell’internet of things tutto ha un indirizzo IP assegnato e qualsiasi strumento può essere monitorato a distanza.
I primi e più evidenti beneficiari di questo approccio sono i dispositivi “intelligenti” e gli apparecchi collegati ad una rete locale tramite Ethernet o Wi-Fi. Tuttavia, i sistemi elettrici sono integrabili in reti di automazione all’interno della casa.
L’elettricità è parte essenziale della vita contemporanea. Luci energizzanti, elettrodomestici, riscaldamento, aria condizionata, TV, telefoni, computer e molti altri comfort moderni funzionano grazie all’energia elettrica. Per sistema elettrico si intende l’insieme degli strumenti e degli apparecchi atti a produrre, trasformare, trasmettere e distribuire l’energia elettrica.
Un impianto elettrico è la modalità attraverso la quale vengono alimentate specifiche funzioni che necessitano di energia all’interno del sistema.
Per quanto riguarda l’illuminazione, l’impianto elettrico tradizionale si compone di cavi elettrici da 1,5 mmq. I cavi collegati alla scatola di derivazione, da cui partono i cavi di alimentazione di un punto luce.
La funzione principalmente svolta da un impianto elettrico è quella di andare ad intercettare i bisogni e gli obiettivi dell’utente in relazione alle proprie esigenze e necessità, coordinando i vari componenti, come l’illuminazione, il riscaldamento, in maniera conforme all’utilizzo e secondo criteri di protezione e sicurezza.
Un buon impianto elettrico si caratterizza per un elevato livello di sicurezza, di qualità e di flessibilità, per consentire una facile manutenzione nel tempo.
La caratteristica prevalente di un impianto elettrico ben funzionante è legata al concetto di razionalità del sistema. In tutte le sue sequenze di lavoro, deve garantire logica e coerenza complessiva e non può essere affidato al caso.
L’elettricità arriva nelle case e nelle aziende tramite linee di alimentazione che provengono da società di servizi pubblici. La corrente attraversa un condotto di cavi sotterranei ed impianti di trasformazione su pali o cabine elettriche.
La rete di trasmissione opera abbassando la tensione a mano a mano che ci si avvicina all’utente finale. L’energia viene consegnata attraverso cavi isolati fino al contatore privato, per l’alimentazione dei vari carichi.
Nelle prese che sono posizionate nei diversi punti di un’abitazione, non passa la corrente vera e propria ma si genera una tensione corrispondente a 220v che si attiva quando viene collegata una spina.
Il contatore di energia elettrica è il pannello principale di distribuzione per i circuiti elettrici. Questi corrono lungo la casa per consentire alle luci e agli apparecchi presenti di funzionare.
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