Come nell’arredo, anche i serramenti oggi puntano su linee pulite ed essenziali: ne sono un esempio gli infissi definiti “tutto vetro”, in cui quest’ultimo svolge un ruolo da protagonista e, per contro, i profili (la struttura) risultano molto sottili.
Il risultato sono finestre e soprattutto portefinestre che mutano la percezione degli spazi, dando l’impressione che gli ambienti interni si fondano con l’esterno.
Una soluzione perfetta per case con giardino o con viste panoramiche, ma anche nelle grandi città, in cui si sente di più il bisogno di luce naturale.
Non bisogna pensare che si tratti esclusivamente di un aspetto “estetico” o decorativo, perché proprio per via dei profili ridotti, è il vetro stesso a diventare elemento “strutturale”.
Quindi altamente performante, in particolare dal punto di vista dell’isolamento termico finalizzato anche al risparmio energetico.
Nella versione più diffusa, i serramenti detti “tutto vetro” hanno profili (la struttura) assolutamente essenziali, sia per le ante sia per il montante centrale, che di conseguenza toglie il minore spazio possibile al vetro.
L’evoluzione delle tecnologie e dei materiali hanno permesso tutto ciò senza minare le performance tecniche degli infissi. Ma ne esistono anche altre tipologie.
Una versione più estrema e dall’estetica molto minimalista è rappresentata dai serramenti che sembrano privi di struttura, poiché appaiono quasi solo di vetro.
In realtà, all’interno degli ambienti domestici la lastra di vetro è incollata al profilo, mentre all’esterno si vede solo una lastra di vetro che scompare dentro la parete, lasciando a vista solo una struttura molto sottile.
In alternativa, il vetro può essere incollato sia all’estero sia all’interno dell’anta che risulta così a filo della parete.
Il vetro, esterno o interno, può avere una sottile serigrafia nera che viene eseguita con un trattamento specifico sulla cornice. In tutti questi casi il vetro viene definito “strutturale”.
Non si tratta solo in un elemento estetico e non si limita a garantire la luminosità all’interno degli ambienti. Viene definito in questo modo quando contribuisce al “sistema finestra” con un ruolo, appunto, strutturale, sia meccanico sia di sicurezza. Aiuta quindi a dare stabilità e rigidità al serramento e ne migliora le prestazioni termiche ed acustiche.
L’assemblaggio può avvenire con adesivi fluidi che vengono spalmati sull’anta prima del posizionamento del vetro oppure con incollaggio a secco tramite speciali nastri adesivi. (soluzione più pratica).
Profili sottili si possono ottenere con tutti i materiali anche se, in genere, con legno ed alluminio si ottengono gli spessori più ridotti (circa 55-65 cm), leggermente più alti se di pvc. (circa 70 mm).
La manutenzione è minima ed è ampia la scelta delle finiture, anche ad effetto legno. Tutte queste caratteristiche hanno contribuito al successo crescente dei serramenti con profili in pvc, insieme al prezzo competitivo ed alle innovazioni che ne hanno migliorato le prestazioni. Si tratta di un materiale leggero ed idrorepellente, che in genere viene rinforzato con anima in acciaio per rendere il serramento resistente ed evitarne deformazioni.
La conducibilità termica è molto bassa, quindi non trasferisce il calore e garantisce ottime prestazioni energetiche. La presenza di diverse camere d’aria all’interno dei profili, fino a 7, evitano problemi di dispersione termica.
Per i serramenti in pvc esistono due classi, in base alla norma EN 12608, che si riferisce alla durabilità, distinguendoli in base alla zona climatica: la classe S è quella adatta ai climi severi, la classe M a quelli moderati. L’Italia rientra nel clima severo.
Per aumentarne le prestazioni, i profili dei serramenti possono essere realizzati accoppiando due materiali, sfruttando così le qualità di entrambi, sia in termini estetici, sia prestazionali.
La combinazione più utilizzata è legno/alluminio, seguita da legno/pvc. Talvolta, però, si trovano anche tre materiali che lavorano in sinergia: ai serramenti in legno e pvc si può infatti aggiungere un “guscio” esterno in alluminio. Si ottiene un effetto rinforzante, che incrementa la stabilità del telaio anche in presenza di condizioni atmosferiche estreme.
Se un serramento di qualità viene posato male o in modo scorretto può perdere le sue performance. E’ perciò importante che la messa in opera sia eseguita da posatori qualificati nel rispetto della norma UNI 11673-1, Posa in opera di serramenti.
Per fornire al consumatore la garanzia che le proprietà dell’infisso siano reali e la posa qualificata, è stato creato il Marchio Posa Qualità Serramenti nato da un accordo tra Anfit, CNA, Confartigianato, LegnoLegno, FederlegnoArredo, PVC Forum e UNICMI, associazioni rappresentative della filiera dei serramenti.
In realtà si tratta di tre marchi: Progettazione, Posa e Assicurazione. Per certificare la qualità della progettazione vengono eseguiti severi test di laboratorio nel rispetto delle norme UNI di riferimento.
Per la posa vengono effettuate prove in cantiere, con verifiche specifiche. Per l’assicurazione è possibile sostituire i serramenti che, dopo l’installazione, non sono idonei alle prestazioni a cui sono destinati per difetti, rotture o posa non corretta; la garanzia vale 5 anni, che diventano 10 con contratto di manutenzione.
Fino al 31/12/2019 la sostituzione di infissi dà diritto ad uno sconto fiscale pari al 50% delle spese sostenute, per un tetto massimo di 60.000 euro. Devono però rispettare precisi requisiti di trasmittanza termica.