Alternativa, spettacolare, su fune: è la modalità di elevazione e movimentazione degli operatori edili che sostituisce l’utilizzo dei tradizionali ponteggi. Un sistema sempre più diffuso che nasce dall’intuizione di utilizzare funi e corde di sicurezza per realizzare opere di edilizia di vario tipo.
L’operatore quindi non è più appoggiato su un ponteggio ma è sospeso lungo una doppia fune di sicurezza. Niente più elevatori, telai e piattaforme: gli operai, debitamente addestrati, si calano dall’alto dell’edificio, attraverso le funi e raggiungono il punto dove operare, a qualunque altezza, realizzando l’intervento tanto sospesi. In questo modo spesso si riescono a superare anche quelle difficoltà di ordine burocratico legate all’impiego dei ponteggi che l’edilizia “tradizionale” vive quotidianamente e che allunga i tempi di un intervento su un edificio alto.
Questa tecnica è adatta per: messa in sicurezza di edifici pericolanti, tinteggiatura di facciate, opere idrauliche per proteggere i centri abitati dalla potenza dell’acqua, rimozione dell’amianto, impermeabilizzazione di terrazzi e balconi, isolamento a cappotto, pulizia dei vetri, ripristino dell’intonaco, pulizia o sostituzione delle canne fumarie, ripristino di frontalini e cornicioni, sostituzione del rivestimento esterno, potatura di alberi ad alto fusto con abbattimento controllato, pulizia di cisterne ed acquedotti.
In cantiere sono presenti due tipi di figure professionali: gli operatori su funi che svolgono il lavoro ed i preposti che sovraintendono all’esecuzione dei lavori, organizzano e dirigono le manovre.
Le dotazioni necessarie sono: punti di ancoraggio fissi e mobili, collegamenti con l’operatore (fissi, scorrevoli, regolabili o retrattili), imbracatura o cintura di posizionamento, moschettoni, elmetto, assorbitore di energia, discensore auto frenante, scarpe antinfortunistiche.
L’addetto opera sospeso su due funi: una corda principale ed una di sicurezza. Così, nel caso in cui si verifichino problemi alla prima, quella di lavoro, la seconda assicura l’operatore, impedendone la caduta. Entrambe sono fissate su ancoraggi che vengono individuati da personale qualificato.
L’edificio su cui si interviene deve essere provvisto di svariati punti di ancoraggio, solidi e robusti, ai quali saranno agganciate le corde che serviranno per calarsi fino al punto interessato.
Il sistema di fissaggio si chiama “sistema di linea vita” o anticaduta. Installato sulla copertura dell’edificio, si compone di una serie di cavi d’acciaio tesi, a loro volta, tra fissaggi collegati direttamente alla struttura dell’edificio.
L’occupazione di suolo pubblico è un’esigenza che si manifesta per l’esercizio di molte attività. Poiché il suolo pubblico è di proprietà statale, non a libera disposizione dei cittadini o degli esercizi commerciali, per poterlo utilizzare è necessario richiedere al Comune un permesso specifico.
Ogni Comune, infatti, nell’ambito del proprio regolamento, stabilisce presupposti e condizioni di autorizzazione e concessione del suolo pubblico, oltre che l’ammontare del relativo canone.
Gli strumenti di base sono le leggi statali in materia di “prevenzione degli infortuni e del lavoro” e di “dispositivi di protezione individuale”: