Usare piastrelle a grandi lastre per il bagno offre numerosi vantaggi in tutte le tipologie di ristrutturazione o nella realizzazione di nuove costruzioni.
Scopri con me i motivi per cui dovresti utilizzare piastrelle più grandi per il tuo bagno.
Se stai pensando di ristrutturare il tuo bagno o di costruirne uno, ti sarai sicuramente chiesto se è meglio usare piastrelle di un formato piccolo o più grande. Spesso, i miei clienti alla domanda restano abbastanza disorientati. Il gusto estetico di ogni persona è differente. Tuttavia tendo sempre a consigliare le piastrelle di grandi dimensioni poiché offrono una serie di vantaggi aggiuntivi di cui possono beneficiare.
Mi capita con una certa costanza di sentirmi dire che il motivo per cui si preferiscono le piastrelle piccole è dovuto alle ridotte dimensioni del bagno. Niente di più sbagliato! Anche per i bagni in cui lo spazio è ridotto è possibile installare piastrelle a grandi lastre. Il primo motivo per sceglierle è sicuramente l’assenza di fughe che garantisce un effetto di maggiore spaziosità. Questa tipologia di rivestimento infatti fa sembrare gli spazi più ampi di quanto non siano in realtà. Ma questo non è l’unico vantaggio, ce ne sono molti altri.
Se vorresti avere un bagno moderno ed elegante, l’utilizzo di piastrelle di grande formato è la soluzione migliore.
Nel mercato dei materiali edili troviamo un’ampia gamma di piastrelle di grande formato per poter rispondere a tutte le esigenze estetiche. L’importante è adottare questi rivestimenti con un’idea chiara di stile e in base al progetto costruttivo da affrontare.
Potrei consigliarti decine di vantaggi nell’utilizzare le piastrelle di grande formato per il tuo bagno ma voglio raccogliere in questo articolo almeno i 5 motivi principali.
1. Maggiore sensazione di spazio
Come già anticipato, uno dei motivi è il miglioramento della sensazione di spaziosità. La grandezza delle piastrelle influisce direttamente sulla percezione delle dimensioni della stanza. Se scegli dei colori chiari, questa sensazione migliorerà ulteriormente.
2. Creano un effetto di continuità
Per i rivestimenti serviranno sicuramente molto meno lastre grandi a differenza di quelle piccole. Ciò significa che dal punto di vista visivo queste piastrelle daranno una sensazione di continuità e di uniformità. Inoltre le fughe dovute alla separazione tra le lastre saranno estremamente ridotte e in alcuni casi impercettibili.
3. Tempi di installazione più rapidi
Un altro vantaggio che posso evidenziare è quello relativo alla riduzione dei tempi di installazione. Più sono grandi le piastrelle, meno ne serviranno! Se vuoi accorciare i tempi di installazione le piastrelle a grandi lastre fanno al caso tuo. A ciò bisogna aggiungere che, con le nuove tecniche di installazione, il processo di piastrellatura sarà molto rapido.
4. I grandi formati sono moderni
Per chi ristruttura un bagno è essenziale dare un tocco di modernità all’ambiente. L’utilizzo di piastrelle di grandi formati ti aiuterà a creare uno spazio unico e moderno. Le vecchie piastrelle (quadrate e di piccoli formati) sono il passato…passa al moderno con le piastrelle a grandi lastre.
5. Le piastrelle a grandi lastre sono più igieniche
Ebbene si… le piastrelle a grandi lastre sono più igieniche. Ti starai chiedendo il perché, vero? Te lo spiego subito! Nei bagni tradizionali rivestiti con piastrelle piccole lo sporco va ad insinuarsi nelle fughe, di solito abbastanza ampie, i cui materiali risentono dell’umidità. E’ proprio in quelle aree che vanno ad insidiarsi batteri e funghi, anche a causa della costante umidità presente nei bagni. Pertanto, le piastrelle di grandi dimensioni, con fughe quasi impercettibili, non consentono ai batteri di annidarsi e permettono una pulizia più approfondita con i normali detergenti.
Prova ad immaginare come sarebbe bello e moderno il tuo bagno adottando le piastrelle a grandi lastre. Spero che questo articolo ti abbia fatto comprendere le potenzialità estetiche dei rivestimenti di grande formato e quanto sia facile e veloce utilizzarle.
Se hai intenzione di ristrutturare il tuo bagno e vuoi saperne di più sulle nostre soluzioni edilizie ti basterà chiamarci al 3282883309 oppure scriverci utilizzando il nostro form di contatto. Sapremo consigliarti e guidarti nella scelta delle migliori piastrelle per il tuo bagno.
Il bagno, tra i vari ambienti di un appartamento, è quello in cima alle priorità di chi ha appena acquistato una casa, quello su cui si concentrano maggiormente gli interventi di ristrutturazione dei nuovi proprietari.
Il motivo? Il bagno non è più semplice spazio di servizio, ma un luogo di benessere in cui trascorriamo dai 30 ai 60 minuti al giorno, magari in compagnia dei device mobili.
La ristrutturazione del bagno riveste una particolare importanza nell’azione generale di una ristrutturazione edile sia un appartamento sia di una villa.
Secondo i vigenti Regolamenti Edilizi, ogni unità immobiliare adibita ad abitazione deve disporre di almeno un bagno completo di doccia o vasca, tazza wc, lavandino e bidet. Ma come scegliere i sanitari giusti?
Esistono tre tipologie sanitari bagno:
Nella scelta del wc e del bidet le dimensioni sono vincolanti, almeno quanto lo è stile. Sempre realizzati in ceramica, sono preferiti soprattutto nel classico bianco, vero passepartout.
Sia per la versione dei sanitari filo muro a pavimento che per la versione da terra le misura sono fondamentali. La misura standard rispetta le seguenti caratteristiche: L 36 X P 55 X H 40 cm.
Anche nella versione da terra, wc e bidet sono proposti soprattutto filo muro (back to wall), perché garantiscono un’estetica migliore, nascondendo l’attacco agli impianti. E se questi sono datati, con tubi molto sporgenti dal muro, ci sono sanitari “specifici”, ovvero molto cavi nella parte posteriore.
Visivamente leggeri, facilitano la pulizia e permettono di apprezzare appieno una pavimentazione decorata: ecco i plus dei sanitari sospesi, versatili anche dal punto di vista estetico.
Ne è un esempio, Strada II di Ideal Standard, il bidet con la copripiletta in ceramica ed il vaso dotato di tecnologia AquaBlade per il sistema scarico.
Gli shower toilet, ovvero il WC più Bidet, due in uno, sono una soluzione salva spazio e di grande comfort per tutti. Il costo elevato, dovuto alla tecnologia sofisticata e qualche pregiudizio persistente pongono il freno alla diffusione di questi modelli. Eppure molti Regolamenti edilizi li prevedono quale alternativa ai sanitari in coppia, obbligatori almeno in un bagno in ogni casa. Richiedono anche una presa elettrica.
Definire i sanitari “mini” non è appropriato perché questi modelli occupano meno spazio solo in profondità e sono comodi al pari degli altri.
Il coprivaso incide su comfort ed estetica del wc e si acquista separatamente.
Nella versione sospesa, i sanitari salva spazio danno il meglio perché la sensazione di maggiore ampiezza ed ariosità è decisamente amplificata. Anche se di peso inferiore, per l’installazione richiedono alcuni accorgimenti.
Della serie Forty 3 di ceramica Globo, il wc è disponibile con o senza brida. I sanitari misurano L 36 X P 43 cm, sono caratterizzati da un colore bianco e da un coprivaso con sedile rallentato.
Alcuni modelli, pur essendo meno sporgenti, sono invece più larghi di qualche centimetro. Ciò è dovuto ad esigenze legate al rapporto design/comfort.
La posizione dei sanitari all’interno della stanza risponde a criteri consolidati di buona progettazione, messi a punto per garantire il comfort. In un bagno difficile, però, sono ammesse eccezioni.
Di solito vaso e bidet sono affiancati. Si tratta di una sistemazione decisamente pratica e confortevole ma anche gradevole esteticamente. Convenzionalmente servono 120 cm, misure a cui idraulici ed installatori si attengono nella maggioranza dei casi. Ogni variazione, dunque, va comunicata per tempo.
E’ meno usuale, invece, posizionare i due sanitari uno di fronte all’altro anche se, talvolta, è l’unica possibilità: in tal caso, si devono calcolare almeno 60 cm di spazio tra i due. Questa stessa misura è il minimo da lasciare sempre di fronte ai due elementi, anche quando sono allineati.
Per quanto riguarda l’altezza, invece, un po’ di attenzione va posta all’installazione dei modelli sospesi anche se, per questo aspetto, i professionisti si muovono in autonomia: si tenga conto che la seduta deve essere a circa 40 cm da terra (47 cm per anziani e disabili).
Per garantire massima sicurezza d’uso e praticità alle persone con difficoltà motoria, basta rispettare le semplici regole previste dalla normativa di riferimento (legge 13/1989 e Dm 14/6/1989 n°236) per la progettazione degli spazi domestici. Per quanto riguarda il wc, vanno previste barre di sicurezza (per esempio una fissa ed una ribaltabile) su entrambi i lati.
Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio sulla casa, il 72% degli Italiani che ha un’abitazione con meno di tre locali opta per la doccia. Tale preferenza non si lega solo a problemi di spazio: anche quando non sono costretti a scegliere in base ai mq, comunque non rinunciano ad averla.
Oggi, infatti, la pratica quotidiana di stare sotto il getto non risponde solo ad un’esigenza di igiene ma è vissuta come un momento di relax, favorito dal massaggio esercitato dall’acqua e dalla presenza di vapori caldi. Non si può comunque negare che in molte situazioni la doccia sia l’unica soluzione applicabile la dove i bagno è piccolo.
A favore della doccia depone, infine, anche una motivazione green: il consumo idrico, utilizzando rubinetteria e soffioni a risparmio, è decisamente inferiore rispetto a quello richiesto dalla vasca.
La scelta della doccia è legata allo spazio disponibile: bisogna valutare il punto di installazione e considerare il numero dei muri per l’appoggio.
Per definire la sagoma e la modalità di apertura si possono mixare più soluzioni.
Esistono diversi modelli di doccia per ogni esigenza.
Nel caso di un budget mini, un bagno small, una doccia nella vasca o passante, è decisamente consigliabile una tenda, realizzata magari con un materiale più pesante rispetto allo standard, in modo tale che durante la doccia non si muova e non si attacchi al corpo.
Anche riguardo le cabine ne esistono diverse tipologie:
Non solo: si possono prevedere dispositivi per la diffusione di musica, colori, aromi. Serve una presa elettrica e, talvolta, una pressione idrica maggiore rispetto a quella solitamente disponibile (1,5-3 bar).
Arblu è il brand da noi preferito in caso di installazione di un box doccia o piatto doccia.
Questa realtà puramente italiana si occupa della progettazione, produzione e commercializzazione di soluzioni di design innovative per il bagno. (dall’arredo bagno, ai box o piatti doccia).
Si tratta di soluzioni adatte ad essere inserite in qualsiasi contesto stilistico del bagno che ti danno la possibilità di personalizzare l’ambiente con comodi ed eleganti accessori.
I piatti doccia sono realizzati in diversi materiali: dalla ceramica tradizionale, un materiale classico di qualità unito a dimensione e forma moderne, all’innovativo e esclusivo pietra blu, un materiale pregiato ed esteticamente di impatto.
Un materiale naturale composto da minerali e resine e modellato grazie a stampi diversamente texturizzati su design esclusivo. La scelta ideale per chi ama la sensorialità tattile combinata alla resistenza.
In un bagno di circa 246x 179 cm con due pareti occupate dalle apertura, la doccia permette di mantenere agevoli i passaggi e di avere lo spazio sufficiente per una colonna di servizio dove nascondere gli elettrodomestici per fare il bucato. (una lavasciuga ad esempio profonda 45 cm).
In questi casi è consigliabile un box doccia salva spazio, pur avendo un volume interno capiente e comodo. Merito del profilo arrotondato e di forma semicircolare.
Il piatto doccia, di tipo tradizionale ed alto 6 cm, può essere installato anche a filo pavimento, eliminando totalmente il piccolo gradino.
La colonna è una soluzione vincente sotto il profilo della praticità. Oggi è proposta con l’estetica dei soffioni fissi. I vari modelli sono disponibili con dimensioni standard, a partire da 70×70 cm per la maggior parte dei produttori, ma si possono anche far realizzare su misura, talvolta senza costi aggiuntivi. Rimane sempre fissa, invece l’altezza: tra i 190 ed i 200 cm secondo le aziende. In questo caso richieste particolari possono avere un sovraprezzo.
Se invece hai bisogno di aggiungere un bagno privato, ad esempio, all’ampia stanza dei tuoi ragazzi, allora è possibile intervenire separando la doccia in un vano indipendente. Si ricavano così due mini ambienti: un piccolo bagno con lavabo e sanitari ed un altro per la nicchia con la doccia.
Per la nicchia, la chiusura va scelta in base alla lunghezza del lato ed allo spazio esterno.
Arblu propone l’anta a bilico da 90 cm con un profilo in laccato vulcano e vetro trasparente.
Per uniformità, il piatto doccia deve coordinarsi al soffione ed al box doccia.
In termini di stabilità e resistenza, è fondamentali che le pareti in vetro abbiano spessore di almeno 6 mm. Per quanto riguarda la sicurezza, invece, è il tipo temprato termicamente a dare la giusta garanzia (se si rompe, si frantuma). Se è anche stratificato (doppia lastra con film di materiale plastico interposto), i frammenti vengono trattenuti da tale pellicola interna.
Iniziare la giornata con 15 minuti di esercizi mirati per rimanere in forma oppure arrivare a casa dopo una giornata di lavoro e rilassarsi con un bagno turco o con una sauna che elimina la stanchezze e rigenera.
Ma ci si riesce? Sì, se il bagno si trasforma in comfort zone, grazie alle sue mille insospettabili possibilità e potenzialità di utilizzo. Tutto dipende da due fattori: un progetto anticonvenzionale, che sfrutta bene i metri quadrati disponibili, in genere davvero pochi ed un arredamento adatto. Se ci si chiede se ne valga la pena, la risposta è sicuramente sì, soprattutto se lo spazio wellness o fitness è un desiderio mai realizzato e per vederlo concretizzarsi non è necessario stravolgere l’abitazione nè rinunciare ad un altro locale. Si tratta solo di ristrutturare il bagno, con un investimento economico non trascurabile.
In una superficie così contenuta e volendo una dotazione completa, è il vano doccia ad ospitare anche il bagno turco. Un ottimo compromesso, senza rinunce. Ampio spazio è dunque destinato alla nicchia da attrezzare, che misura 170×75 cm.
Per la parte con il lavabo in pietra ed i sanitari bastano quindi 170×125 cm.
L’effetto pietra è indicato per riproporre a casa la suggestione dell’hammam. Nel colore grigio venato è di tendenza, non particolarmente vincolante e si sposa bene con il colore bianco dei sanitari e della porta (necessariamente salva spazio).
Ci sono due possibilità per realizzare il bagno turco. A seconda dello spazio disponibile si può scegliere tra una cabina dedicata, già equipaggiata e pronta da installare, ed un allestimento da applicare al vano doccia: pareti coibentate, cielino (anche quelli a volta), porta a tenuta stagna e generatore di vapore.
All’interno della cabina la temperatura raggiunge 40/45° C, con umidità compresa tra il 90 ed il 100%. La fonte di acqua aiuta a sopportare tale condizioni, ma per un uso ottimale e sicuro, è bene informarsi bene sulle procedure e sui tempi di permanenza.
Per ampliare lo spazio della nicchia da attrezzare si suggerisce un frontale vetro, con porta centrale di accesso. La cabina diventa così di 160×80 cm.
L’interno può essere rivestito in Crystal white ed attrezzato con una seduta in solid surface di 40×65 cm (a destra) ed un soffione di 37×37 cm (in alto a destra). Il generatore è un pannello da posizionare all’esterno del box.
2. 4,6 mq con la mini palestra
Si può organizzare in due aree laterali il bagno di 178×262 cm, lasciando spazio libero in mezzo. A destra della porta, la zona lavabo attrezzato anche come spazio fitness, con una soluzione di arredo bagno particolarmente creativa e funzionale. A sinistra, la zona con vado bidet, dalla quale si accede alla doccia. Questa è delimitata da una spalletta in muratura e da un sistema di ante in vetro scorrevoli.
Affinchè si possa dedicare alla zona fitness quanto più spazio possibile, il bagno va completato con arredi compatti. Ciò significa orientarsi su quei pezzi poco ingombranti ma, allo stesso tempo, in grado di garantire comfort. Come ad esempio, un sistema doccia con ante scorrevoli e guida di scorrimento nascosta. Dotata di soft-close per un movimento morbido e di funzione push&clear per alzare le porte verso l’esterno e facilitare la pulizia.
E’sempre più diffuso il desiderio di allestire una zona fitness in bagno, la quale è realizzabile, a patto che ci siano lo spazio per svolgere in sicurezza gli esercizi e la finestra per avere aria e luce naturali.
Per rendere ancora più accogliente l’ambiente, si può optare per un pavimento in legno.
Anche se molto limitata, l’area fitness può essere risolta con una panca, un attrezzo che permette una varietà di esercizi di allenamento per vari gruppi muscolari, grazie alla possibilità di regolarne l’inclinazione. Con gli anelli si completa il workout domestico.
3. 5,5 mq con la sauna separata
Per il bagno abbastanza ampio ed agevole si può ipotizzare una dotazione wellness più complessa. Tenendo conto della posizione della porta e di quella della finestra, l’ambiente è stato organizzato come se fosse diviso in due. La parte verso il fondo è dedicata alle cabine doccia e sauna. Nell’altra invece, trovano posto sanitari e lavabo.
Quello in legno della sauna è un volume da valorizzare, abbinando arredi total white. Quelli di recente produzione, ad esempio, puntano su materiali soft-touch, decisamente adatti ad un ambiente wellness.
Alla sauna serve una cabina dedicata, di poco più di 1 mq e collegata all’impianto elettrico. I produttori propongono modelli pronti da installare, personalizzabili per finiture e dotazioni, ma anche soluzioni su misura. L’ampiezza del volume determina poi la potenza del generatore di calore.
La sauna consiste in un’immersione in aria calda e secca, all’interno di una cabina in legno. Il calore viene fornito da un apposito dispositivo, sul quale vengono appoggiate delle pietre.
Esistono due tipi di sauna: tradizionale finlandese ed a infrarossi. La prima è dotata di stufa e raggiunge la temperatura di 75-90° C. La seconda utilizza invece un radiatore di raggi infrarossi e raggiunge la temperatura di 30-55°C.
Una delle fasi più delicate durante la ristrutturazione di un appartamento è l’insieme di interventi che riguardano il locale del bagno.
Questa stanza è, come abbiamo visto negli articoli precedenti, uno degli ambienti più soggetti a cambiamenti. Durante la ristrutturazione del bagno si possono affrontare diversi step, dal cambio di pavimentazione, alla scelta di nuovi sanitari, o ancora dalla sostituzione della vasca con una doccia o al contrario la decisione di installare una vasca.
Una scelta importante è quella della tipologia di vasca da installare, dovrà essere una decisione accurata perché la vasca è ormai utilizzata sopratutto per soddisfare le nostre esigenze personali di relax e riposo.
Prima di affrontare l’argomento che riguarda la scelta della vasca da bagno è bene fare una premessa, la vasca da bagno non è più legata soltanto all’ambiente bagno come in passato, ma sta iniziando a venire abbinata anche alla camera da letto.
L’oggetto della vasca sta diventando sempre di più simbolo del relax e spesso viene posizionata proprio nel luogo di riposo, dove ci rilassiamo quotidianamente, ovvero la stanza da letto.
Rispetto dunque a qualche decennio fa la vasca da bagno diventa un vero complemento d’arredo, non solo un mero oggetto funzionale, può essere installata non più in un unico luogo e il suo stesso design viene ripensato in base alla sua collocazione.
I tipi di vasca da bagno sono svariati e si possono classificare in parte in base alle loro caratteristiche funzionali, in parte in base all’estetica e al design che le contraddistingue.
Le vasche da bagno possono essere di varie dimensioni, da quelle minime per bagni di dimensioni ridotte, a quelle standard a quelle che sfiorano i due metri di lunghezza per stare comodamente sdraiati.
Hanno varie forme, rettangolari, quadrate, tonde, ellittiche, possono essere standard o idromassaggio, o ancora integrate con la doccia. Inoltre possono essere posizionate in nicchia, ad angolo, oppure essere freestanding, libere all’interno dello spazio.
Le vasche da bagno possono essere rialzate su piedini, oppure appoggiate a terra, o ancora su una pedana rialzata, possono essere rivestite oppure no, ed avere rubinetteria a muro oppure integrata nel bordo della vasca.
Vediamo di analizzare le varie tipologie per capire quale sia la più adatta per ogni esigenza.
Si tratta del tipo di vasca più comune può avere svariate forme ed essere posizionata in qualunque posizione all’interno del bagno.
Si tratta di una vasca che oltre alle funzionalità base, ha getti e bocchette disposte lungo tutto il suo perimetro interno per favorire il massaggio e il rilassamento del corpo.
Questo tipo di vasca può avere svariate forme, ma generalmente necessita di maggiore spazio rispetto ad una vasca standard.
Può essere collocata in qualunque posizione all’interno del bagno ed essere posta su una pedana rialzata per darle maggiore importanza.
Si tratta di una vasca dotata di pareti vetrate apribili che può essere utilizzata sia come vasca che come doccia.
Si tratta di una valida soluzione per chi vuole ottimizzare lo spazio ed i costi, infatti con un unico oggetto abbiamo a disposizione due differenti modalità di utilizzo dello stesso.
Nella maggior parte dei casi la vasca integrata con doccia ha forma rettangolare, o quadrata ed è posizionata in nicchia o ad angolo.
La vasca in nicchia, che sia idromassaggio, standard o integrata con doccia, viene posizionata tra due pareti.
La sua lunghezza copre dunque la totalità della lunghezza della parete e la vasca risulta incassata tra i due muri. Ha solitamente forma rettangolare, ma può essere anche quadrata.
Questa tipologia di vasca consente di sfruttare al massimo lo spazio, è infatti la tipologia più diffusa. La vasca in nicchia risulta particolarmente accattivante dal punto di vista estetico quando il suo unico lato a vista viene rivestito con lo stesso materiale del pavimento, in continuità con esso.
L’effetto estetico che si ottiene è quello di un oggetto, la vasca appunto, completamente integrato con la superficie su cui appoggia, quasi fosse un tutt’uno con essa.
La vasca ad angolo, che sia idromassaggio o standard, ha una forma piuttosto particolare, che ricorda un triangolo rettangolo, con il lato più lungo semicircolare.
È posizionata all’incontro tra due pareti, sfrutta infatti l’angolo tra di esse, e la forma interna della vasca può seguire quella esterna oppure essere ellittica.
La vasca ad angolo è particolarmente adatta a chi ha un bagno di notevoli dimensioni, preferibilmente di forma quadrata, poiché è piuttosto ampia e spesso viene scelta nella versione idromassaggio.
La vasca freestanding è forse la tipologia più affascinante tra tutte quelle sopradescritte, viene posizionata liberamente nello spazio e in questo modo acquista valore ed importanza.
Può avere forma quadrata, rettangolare o tonda, ma anche sagome e profili sinuosi che la rendono simile ad una scultura vera e propria. Può di tipo standard o idromassaggio. È particolarmente adatta per bagni di dimensioni ampie, infatti necessita di spazio attorno per potersi muovere liberamente e per poter apprezzare a pieno le sue qualità estetiche.
Questa tipologia si sta sempre più diffondendo perché, sia che venga posizionata in bagno che in camera da letto, il suo design la rende simile ad un vero e proprio oggetto d’arte o pezzo di arredamento.
La vasca freestanding può essere posizionata su una pedana per enfatizzare ancora di più il suo valore, oppure essere rialzata su piedini e generalmente questo tipo di vasca da bagno non viene mai rivestita.
La scelta di una vasca da bagno è importante perché riguarda un oggetto che dovrà favorire il nostro relax e riposo.
È importante in primo luogo definire dove sarà posizionata la vasca, se in bagno o in camera da letto, in seconda battuta bisogna valutare quanto spazio si ha a disposizione e scegliere di conseguenza il modello, in nicchia, ad angolo o free standing.
Parallelamente si sceglierà il tipo di funzione che la vasca dovrà avere, se standard, idromassaggio o integrata con la doccia. A questo punto rimane soltanto da scegliere se rivestirla, rialzarla su piedini o pedana e quale rubinetteria installare… siete pronti?
Durante la ristrutturazione della propria casa, uno degli ambienti più soggetti a cambiamenti è proprio il bagno. Abbiamo trattato per voi il tema della ristrutturare il bagno senza piastrelle, il bagno è uno degli ambienti della casa che richiede maggiore personalizzazione perché deve rispettare le esigenze e le abitudini di ogni individuo.
Lo spazio della doccia è una parte del bagno che richiede particolare attenzione, deve essere comodo e pratico perché si tratta di uno degli spazi che più usiamo. È importante poi considerare che negli ultimi tempi gli ambienti delle case hanno subito una contrazione diventando sempre più piccoli, soprattutto per quanto riguarda gli appartamenti delle città, come Milano.
Spesso ci troviamo di fronte a bagni piccoli dove ogni centimetro di spazio deve essere sfruttato al meglio per poter ottenere la massima funzionalità dall’ambiente stesso.
È dunque fondamentale progettare al meglio lo spazio del bagno e in questo un architetto di interni vi può essere di grande aiuto.
La doccia è ormai sempre più diffusa e apprezzata rispetto alla vasca, per evidenti questioni pratiche e funzionali.
Dunque ormai quasi tutti i bagni sono dotati di doccia al posto della vasca, e se non lo sono vengono spesso ristrutturati in tale senso.
La doccia ha il grande pregio di occupare meno spazio della vasca, di essere più pratica per essere pulita e di venire utilizzata in maniera più veloce.
Esistono varie versioni e modelli di doccia, ad esempio la doccia walk in, la doccia semicircolare, la doccia vasca, la doccia ad angolo oppure la doccia in nicchia.
Possiamo dire che ad esclusione della doccia in nicchia, le altre tipologie sono tutte caratterizzate da un box doccia e si differenziano per il tipo di pareti vetrate e cabine che le contraddistinguono.
La doccia in nicchia invece non è dotata di un box doccia, ma la sua struttura è composta da muri, dunque le pareti che delimitano lo spazio doccia sono costruite e non vetrate, ad eccezione ovviamente della parete di ingresso alla doccia.
La struttura della doccia in nicchia può essere realizzata in cartongesso, con lastre appositamente pensate per l’ambiente bagno, oppure in muratura, o ancora in altri materiali ad esempio in vetrocemento.
La parete di accesso alla doccia può essere vetrata e trasparente, con ante in cristallo o in pvc, con ante a battente o a soffietto, oppure la chiusura della doccia può essere realizzata semplicemente con una tenda da doccia e con il suo apposito sostegno.
La doccia in nicchia viene utilizzata, come suggerisce anche il suo nome, quando vogliamo creare, per le più varie ragioni, uno spazio doccia racchiuso tra pareti, in nicchia appunto.
Cerchiamo di capire quali potrebbero essere le ragioni di questa scelta. Se per esempio abbiamo problemi di spazio può essere utile posizionare la doccia in un angolo e sfruttare lo spazio accanto ad essa per posizionare un armadio contenitore o il mobile della lavatrice sicuramente la doccia in nicchia è la soluzione più adatta.
Infatti in questo modo il muro che viene costruito può essere utilizzato come appoggio per i mobili o come supporto per mensole e acquista così una duplice funzione.
Un altro caso in cui viene utilizzata la doccia in nicchia è per esempio quando il bagno non ha una forma regolare, ad esempio quadrata o rettangolare, ma presenta un perimetro caratterizzato da sporgenze di pilastri o murature.
In questo caso si può sfruttare un apparente difetto del bagno e tramutarlo in una risorsa, costruendo parte del muro a formare una nicchia o sfruttando la nicchia che già esiste se già abbastanza spaziosa.
La doccia in nicchia viene utilizzata anche in presenza di bagni stretti e lunghi, spesso la doccia viene proprio posizionata sul lato opposto all’ingresso e va da muro a muro.
La larghezza dello spazio doccia è maggiore rispetto alla sua profondità e il suo utilizzo risulta agevole.
In alcuni casi la doccia ingloba anche la finestra del bagno, che magari ha apertura automatizzata e può essere aperta anche senza entrare nella doccia, in questo modo si sfrutta una parete che sarebbe stata poco utilizzabile con un’altra disposizione.
Come visto dagli esempi precedenti sicuramente la doccia in nicchia ha numerosi vantaggi, primo tra tutti quello di riuscire a sfruttare lo spazio del bagno al meglio.
Attraverso l’utilizzo di una o più pareti come lati della doccia, non solo la parte interna può delle pareti può venire scavata a creare dei contenitori per i prodotti della doccia, ma anche la parte esterna delle pareti può essere sfruttata in vari modi.
Chiaramente se le pareti della doccia fossero state vetrate o in pvc queste opportunità salvaspazio non ci sarebbero state.
Sicuramente un altro dei vantaggi della creazione della doccia in nicchia riguarda la cura della doccia, che il rivestimento delle pareti sia in piastrelle, in resina, in microcemento la pulizia e la manutenzione di questo spazio è di gran lunga più pratica e sicura di quella di un box doccia classico.
I cristalli di un box doccia vetrato, così come quelli di un box doccia in pvc sono meno facili da pulire e più fragili, inoltre con il passare degli anni accusano i segni del tempo.
Una parete è invece più duratura, e può essere personalizzata con il rivestimento che più vi ispira, tra i vari tipi sopra citati sicuramente quello ottimale sarebbe in resina, dei cui vantaggi vi ho già parlato in Pavimenti in resina.
Certamente una doccia in nicchia è meno economica di un box doccia tradizionale e una volta costruita risulta meno facile demolirla in caso di una nuova ristrutturazione del bagno.
I vantaggi di una doccia in nicchia tuttavia sono molteplici e permettono di sfruttare al meglio lo spazio, sicuramente questo tipo di soluzione ha qualche svantaggio, ma i suoi pregi superano i difetti.
Che il vostro bagno sia stretto e lungo, presenti una nicchia già esistente oppure semplicemente debba sfruttare al massimo ogni centimetro quadro della sua superficie, la doccia in nicchia può essere un’ottima soluzione salvaspazio, creando uno spazio raccolto e di grande effetto!
Uno degli spazi che viene più spesso ristrutturato è proprio il bagno, in questo articolo vi avevo parlato delle ragioni che ci portano a voler cambiare l’aspetto di questo ambiente.
Spesso cambiamenti nello stile di vita o modifiche al nucleo famigliare ci inducono a dover ripensare il bagno, un caso ricorrente è per esempio la sostituzione della vasca e l’installazione al suo posto della doccia.
Molti appartamenti e case di nuova costruzione vengono infatti proposti e venduti con sanitari già installati, la scelta di come disporre il bagno è però molto personale e dipende dalle abitudini di ognuno di noi.
Ecco dunque che si rende necessaria una ristrutturazione che il più delle volte parte proprio dal ripensamento dell’area doccia, magari troppo stretta e scomoda.
Altre volte capita invece che compriamo un appartamento di qualche decennio fa e come prima cosa decidiamo di rifare la doccia o cambiare i sanitari per una questione di igiene e di usura.
Qualunque sia la vostra situazione. vi trovate a dover scegliere una nuova doccia e magari una delle domande che vi ponete è proprio: di quale materiale posso realizzare il piatto doccia?
Vediamo insieme quali sono le principali soluzioni.
Grazie alle nuove tecnologie e alle sperimentazioni delle case produttrici i piatti doccia possono ormai avere svariate forme, colori, misure e stili.
Prima di parlare dei materiali di cui può essere composto un piatto doccia, è bene capire quale modello sia più adatto per voi, in base allo spazio che avete a disposizione, al tipo di struttura del vostro pavimento e al vostro budget.
Il materiale di cui è composto un piatto doccia è infatti spesso vincolato al modello che viene scelto e viceversa.
Si tratta della tipologia più diffusa fino a qualche anno fa, è un piatto doccia che appunto viene installato sopra il pavimento e quindi forma un dislivello di qualche centimetro con il resto della pavimentazione.
Sicuramente è la soluzione più economica, ma certamente quella che a livello estetico ha meno impatto e anche la meno pratica e funzionale perché la presenza del gradino risulta scomoda, assolutamente non adatta a persone con disabilità e fonte di accumulo di più sporcizia rispetto ad una superficie piana.
Si tratta di una tipologia molto apprezzata a livello estetico poiché il piatto doccia viene posato allo stesso livello del pavimento e risulta dunque in continuità con esso senza nessun dislivello.
Lo scarico della doccia viene totalmente inserito nel massetto di sottofondo, non essendo previsto alcuna vasca di raccolto e il piatto è dotato di un’inclinazione che consente all’acqua in caduta di fluire verso lo scarico. È importante sapere che nelle case di qualche decennio fa, non sempre lo spessore del massetto è sufficiente per una facile installazione dello scarico, dunque è necessaria un’attenta valutazione.
Inoltre se viene scelto questo modello è fondamentale impermeabilizzare correttamente il sottofondo per evitare perdite di acqua. Chi opta per questa soluzione spesso tratta il piatto doccia con lo stesso materiale del pavimento in modo da creare un’unica superficie priva di interruzioni.
Questa soluzione è abbinata frequentemente all’installazione di box doccia a tutto vetro o con montanti e profili di sostegno ridotti, proprio per privilegiare l’estetica minimal della soluzione.
Si tratta di una via di mezzo rispetto alle precedenti tipologie infatti il piatto doccia non viene totalmente incassato nel pavimento, ma sporge di qualche centimetro, creando un piccolo dislivello.
Ora che abbiamo compreso quali siano le varie tipologie di piatti doccia possiamo passare alla tipologia di materiali che possono comporli.
I piatti doccia più diffusi possono essere in ceramica, in resina, in acrilico, in acciaio e in poliuretano, vediamo quali sono pregi e difetti di ognuno.
Sono sicuramente i più economici, sono facili da pulire e il loro colore rimane inalterato con il passare del tempo, tuttavia hanno misure standard, meno resa a livello estetico, la loro superficie è piuttosto scivolosa e possono subire rotture o crepe.
Come vi ho già spiegato in questo articolo la resina ha molti pregi, i piatti doccia in questo materiale possono essere realizzati con svariate finiture, colori, misure e possono avere il trattamento antiscivolo, inoltre eventuali graffi possono essere riparati facilmente.
D’altro canto i piatti doccia in resina sono più soggetti alla formazione di macchie e sono più costosi.
Il piatto doccia in resina viene spesso utilizzato a filo pavimento, grazie al suo spessore ridotto.
L’acrilico dona al piatto doccia elasticità e leggerezza, i piatti doccia in questo materiale sono meno fragili della ceramica, possono essere realizzati in diverse misure, con finitura antiscivolo, tuttavia hanno una bassa resistenza ad agenti chimici aggressivi.
Il piatto doccia in acrilico viene spesso utilizzato a filo pavimento, grazie al suo spessore ridotto.
Hanno un costo similare a quello della ceramica e possono essere smaltati per ottenere la colorazione desiderata, tuttavia se si scheggia potrebbe arrugginire e con agenti chimici aggressivi potrebbe opacizzarsi.
Il piatto doccia in acciaio viene spesso utilizzato a filo pavimento, grazie al suo spessore ridotto.
Al tatto risultano morbidi e sono antiscivolo, possono essere realizzati in diverse misure e colori, tuttavia presenta costi elevati.
Il piatto doccia in acciaio viene spesso utilizzato a filo pavimento, grazie al suo spessore ridotto.
Oltre a questi materiali i piatti doccia, grazie alla continua sperimentazione delle case produttrici, possono essere realizzati anche in diversi materiali compositi e innovativi come il Corian (un composito ecologico formato da polimeri acrilici puri e minerali naturali) o il marmogres (un agglomerato formato da una miscela di resine con l’aggiunta di polveri di marmo).
Tutti questi materiali sono stati pensati per garantire prestazioni migliori per il piatto doccia.
Siete pronti a scegliere il piatto doccia che fa per voi? Ricordatevi per prima cosa di valutare le misure che avete a disposizione e poi lo stile che volete dare al vostro bagno, in questo l’architetto di interni può esservi d’aiuto.
Potete poi sbizzarrirvi con il modello e il materiale che più vi ispira, scegliendo tra le numerose possibilità in termini di colore, finiture, forma e aspetto.