La cucina oggi è uno spazio tutto da vivere, dove la preparazione del cibo è solo una delle vocazioni.
Ampia o piccola in un locale dedicato o aperta ed integrata nel living, la cucina contemporanea punta su tecnologia e comfort. Come personalizzarla? Segui le seguenti idee.
Idee da copiare per personalizzare una cucina contemporanea
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Una vera e propria scienza, non una semplice tendenza di passaggio: studiata ed approfondita già da decenni, la psicologia dell’abitare è una disciplina che sta emergendo soprattutto in questo periodo in cui stiamo vivendo la casa più di prima ed in modo diverso.
In che modo la psicologia dell’abitare può essere considerata come quella parte specifica della psicologia ambientale dedicata al rapporto tra individuo ed abitazione?
La psicologia dell’abitare è una “meta disciplina” perché si basa sulle conoscenze che afferiscono anche ad altri ambiti, quali l’antropologia, le neuroscienze, la fisiologia, la sociologia e non solo.
Oggi quindi l’applicazione della psicologia dell’abitare, complice la crescente attenzione al benessere dell’individuo, sta diventando sempre più richiesta. Stanno evolvendo, a riguardo, strumenti che permettono al committente di immaginare la propria casa, visualizzandola.
Tra i sistemi più tecnologici vi è l’uso della realtà virtuale: un progettista può farvi ricorso per far vedere e “vivere” al cliente come diventerà la sua casa, offrendogli la possibilità di capire meglio, rispetto alla sola visione di planimetrie e rendering, se le scelte compiute sono in linea con le aspettative o se è il caso di apportare sostanziali modifiche. Oppure prevedere per il committente vere e proprie sedute con il progettista e con un professionista che si occupi di psicologia per riuscire ad individuare i desideri con esattezza.
La psicologia dell’ambiente studia il rapporto tra mente e spazio, focalizzandosi su quello abitativo. E’ la scienza che si occupa di studiare gli effetti che tutti gli spazi che ci circondano hanno sulla nostra psiche e sui nostri comportamenti.
Se poniamo attenzione alle sensazioni che proviamo ed ai comportamenti che assumiamo, possiamo comprendere gli effetti che l’ambiente ha su di noi.
Si può iniziare a pensare alla propria casa in questi termini: quali sensazioni provo negli spazi? Mi rappresentano? Cosa dicono di me? E’ importante che ci facciano star bene e ci rappresentino. Non a caso è previsto, ad esempio, “l’angolo per il proprio io”, una piccola zona in cui raccogliere ed esporre alcuni ricordi significativi: post-it, ritagli di giornale, lettere, diari, ricordi di viaggi. E’ un luogo domestico che ci aiuta ad assorbire energie, a contemplare la strada che abbiamo percorso e le capacità acquisite. Non da meno, ci aiuta a ricordare, immaginare, fantasticare e ritrovare noi stessi.
In una casa non dovrebbero mancare legno, acqua, piante: l’esposizione ad elementi naturali è associata, infatti, ad alti livelli di benessere psicologico, con riduzione di stress, ansia ed affaticamento mentale. C’è una ragione anche evoluzionistica in questo: in passato erano gli ambienti ricchi di vegetazione ed acqua a favorire la sopravvivenza, fornendo cibo e riparo.
L’ambiente naturale è quello che consente alla nostra mente di rigenerarsi perché non richiede alcuno sforzo diretto cognitivo, proprio perché parte della nostra evoluzione.
Sicuramente è mettere al centro la relazione tra l’individuo e la sua abitazione, al fine di assicurare un’esperienza piena di benessere psico-fisico.
La psicologia dell’abitare usa tecniche per lo studio di queste relazioni che vanno da quelle più classiche di tipo qualitativo come le osservazioni, alla ricostruzione di situazioni sperimentali, all’analisi di casi di studio. Si tratta di tutte quelle tecniche che sono familiari alla ricerca in generale e che consentano, in prima battuta, di dimostrare i benefici concreti per l’individuo. Dall’altro lato la psicologia dell’abitare, grazie al dialogo con le altre discipline, può diventare la premessa per un momento particolarmente prezioso nel lavoro sugli ambienti: lo sviluppo progettuale.
Il lavoro di squadra con architetti e designer parte dal contributo peculiare che lo psicologo può dare in questa fase:ovvero la raccolta della domanda del cliente e la sua analisi. Essa deve essere in linea non solo con esigenze di tipo funzionale ma anche e soprattutto con aspetti più profondi connessi alla propria personalità, alla propria idea di “sentirsi a casa”, per facilitare e semplificare le scelte ed ottenere il miglior risultato possibile a favore del proprio benessere.
Grazie alla realtà virtuale immersiva le persone entrano nella loro casa così come sarà nella realtà, completa di ogni elemento. Hanno la possibilità di vive gli spazi in tutta la loro dimensione, percepire superfici, colori, prospettive, vivere anticipatamente in dimensione virtuale ciò che successivamente vivranno realmente.
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Il Decreto Rilancio, oltre all’Ecobonus ed al Superbonus al 110%, ha introdotto lo sconto in fattura e/o la cessione del credito agli istituti di credito o altri intermediari finanziari.
Tramite i classici bonus puoi portare in detrazione parte o tutte le spese sostenute per differenti interventi edili ed impiantistici. In pratica, recuperi in più anni, parte o tutte le spese sostenute tramite degli “sconti” sulle tasse.
Facciamo un esempio di detrazione priva di sconto in fattura e cessione del credito.
Immagina di ristrutturare casa e di spendere 10.000 €. Sfruttando, ad esempio il bonus ristrutturazioni al 50%, l’Agenzia delle Entrate ti restituirà il 50% di quanto hai speso in 10 anni, tramite le detrazioni sulle tasse IRPEF che verserai allo Stato.
Quindi, per i 10 anni successivi all’intervento, pagherai 500 € di tasse in meno ogni anno: 500 € x 10 anni= 5.000 € (il 50 % di 10.000 €). In questo caso, dovrai pagare il tutto entro la fine dei lavori e in seguito i soldi ti verranno restituiti scalandoli dalle tasse.
Grazie allo sconto in fattura, spenderesti soltanto 5.000 €. Il restante 50% dei 10.000 € ti verranno anticipati dall’impresa che a sua volta li riprenderà dalla banca.
Il credito si puo anche “vendere” agli istituti bancari, che pero non lo acquista in parità, ma con percentuali diverse da istituto ad istituto.
Vale lo stesso nel caso del Superbonus al 110%. Ma in questo caso puoi decidere la restituzione del 110% di quanto hai speso in soli 5 anni, oppure farti anticipare il 100% dall’impresa.
Il Decreto ti permette di beneficiare dello sconto in fattura per le spese sostenute da luglio 2020 fino a dicembre 2021. Quindi di deve far riferimento al criterio di cassa: non conta la data di inizio dei lavori, ma è importante la data del pagamento della prestazione.
Ad esempio, i pagamenti effettuati a dicembre 2020 per un intervento iniziato a febbraio 2020, potranno fruire dello sconto in fattura e della cessione del credito. Questo nel caso di privati.
Le imprese individuali, le società e gli enti commerciali, dovranno far riferimento al criterio di competenza: farà fede la data di fine lavori, indipendentemente dall’avvio e dalla data dei pagamenti.
Secondo l’art. 121, comma 1 del Decreto Rilancio, in alternativa alla detrazione, potrai optare:
– Contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto fino ad un importo massimo pari al corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore, il quale ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
– Trasformazione del corrispondente importo in credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.”
Tramite lo sconto in fattura, l’impresa che ti realizzerà i lavori ti anticiperà la spesa detraibile, quindi non dovrai versare granchè. A sua volta, l’impresa potrà cedere o meno il credito alle banche o ad altri intermediari.
Nel secondo caso potrai cedere direttamente il tuo credito a terzi, quindi oltrepassando le imprese ed i fornitori.
Questo credito potrà essere ceduto illimitatamente a qualsiasi soggetto.
La vera forza dell’iniziativa sta nella possibilità di cedere il credito agli intermediari finanziari. Potrai realizzare alcuni interventi con limitati impieghi di denaro ed altri, addirittura, “gratis“. Questo meccanismo era già presente, ma in passato non si poteva cedere il credito agli istituti e poche imprese potevano permettersi di anticipare i soldi ai clienti.
Potranno sfruttare lo sconto in fattura anche coloro che non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi o che comunque versano poche imposte IRPEF.
Potresti richiedere anche uno sconto “parziale”. In pratica, a fronte di una spesa di 30.000 euro, potresti chiedere al fornitore uno sconto di una sola quota, ad esempio pari a 10.000 euro.
Il fornitore maturerà un credito d’imposta pari a 11.000 euro. Tu potrai far valere in dichiarazione una detrazione pari a 22.000 euro (110 per cento di 20.000 euro rimasti a tuo carico).
Nel caso in cui più soggetti sostengano delle spese riguardanti interventi realizzati sul medesimo immobile, ciascuno potrà decidere se fruire direttamente della detrazione o esercitare le opzioni previste, indipendentemente dalla scelta operata dagli altri.
L’articolo 121, stavolta al comma 2, elenca gli interventi che beneficiano dello sconto in fattura e della cessione del credito:
a) Recupero del patrimonio edilizio di cui all’articolo 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del testo unico a) recupero del patrimonio edilizio di cui all’articolo 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917;
b) efficienza energetica di cui all’articolo 14 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 e di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 119;
c) Adozione di misure antisismiche di cui all’articolo 16, commi da 1-bis a 1-septies del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, e di cui al comma 4 dell’articolo 119;
d) Recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, di cui all’articolo 1, comma 219, della legge 27 dicembre 2019, n. 160;
e) Impianti fotovoltaici di cui all’articolo 16-bis, comma 1, lettera h) del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, ivi compresi gli interventi di cui ai commi 5 e 6 dell’articolo 119 del presente decreto;
f) Colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici di cui all’articolo 16-ter del decreto legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, e di cui al comma 8 dell’articolo 119;
Potrai sfruttare lo sconto in fattura per:
Sono esclusi dallo sconto in fattura, il bonus mobili ed il bonus verde.
Hai intenzione di usufruire dello sconto in fattura? Uno dei nostri tecnici, redigerà le pratiche edilizie, quelle energetiche, quelle strutturali oltre alle varie asseverazioni tecniche:
Quando il professionista avrà raccolto tutti questi documenti, nel caso di sconto in fattura e/o cessione del credito, dovrai ottenere un visto di conformità rilasciato da un intermediario abilitato: commercialista, esperto contabile, consulente del lavoro, responsabile del Caf .
Tramite questo visto, l’intermediario verificherà che il tecnico abbia prodotto tutte le asseverazioni, le attestazioni e che possieda la polizza assicurativa obbligatoria.
La volontà di utilizzare questi strumenti deve essere trasmessa entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.
Nel caso avessi della cessione del credito in prima persona, dovrai valutare le varie proposte delle banche o di quelle aziende che, avendo grossi fatturati, intendono aderire all’iniziativa.
Per validare la cessione del credito dovrai comunicare annualmente all’Agenzia delle Entrate:
Tale credito potrà essere utilizzato dal cessionario solo dopo la relativa accettazione, che deve avvenire attraverso il “cassetto fiscale”. L’accettazione ed il rifiuto non possono essere parziali e sono irreversibili. Il cessionario potrà utilizzarli in compensazione tramite modello F24.
A sua volta, se il cessionario volesse cedere il credito ricevuto, dovrà comunicarlo all’Agenzia delle Entrate utilizzando la stessa procedura.
Anche in questo caso dovrai inviare un’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Il fornitore, impresa o intermediario recupererà lo sconto come credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione tramite modello F24, in cinque quote annuali.
Hai intenzione di effettuare uno dei seguenti interventi? Richiedi subito un preventivo gratuito ed i nostri tecnici specializzati ti seguiranno passo dopo passo.
L’emergenza sanitaria ha radicalmente cambiato la nostra vita trasformando, con una forza improvvisa e dirompente, tutte le abitudini consolidate, mettendo in campo la questione della condivisione forzata degli spazi domestici.
Il Covid-19 ci ha costretti anche ad un nuovo modo di vivere la casa. Un modo a cui non eravamo abituati nè preparati ed a fare i conti con ambienti organizzati per tutt’altre consuetudini abitative.
Tra i tanti effetti, la prima rivoluzione immediata è stata quella conseguente alla necessità per molti di lavorare da casa. Secondo l‘Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, il 64% delle aziende ha chiesto ai propri dipendenti di proseguire l’attività lavorativa dal domicilio.
Parallelamente a ciò, anche tutti gli studenti sono rimasti a casa, adattandosi a seguire le lezioni a distanza ed a studiare in compagni dei congiunti.
Le famiglie si sono ritrovate all’improvviso a dover gestire una maggiore densità nell’ambiente domestico, in una condizione in cui ciascuno ha cercato di ritagliarsi uno spazio proprio o quantomeno di condividerlo nel miglior modo possibile.
In molti casi non è stato facile considerare le metrature mediamente contenute negli appartamenti.
Se all’inizio ognuno ha cercato di rimediare cercando di ottimizzare spazi e tempo, oggi si è reso necessario pianificare delle vere e proprie strategie a lungo termine. Solo in questo modo si potrà adattare la propria casa ai nuovi stili di vita che per molti si stanno delineando concretamente.
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Tenendo conto delle indicazioni precedenti. altre azioni specifiche in casa riguardano l’aerazione costante e le normali pulizie. Un’accurata sanificazione è vana se le superfici non vengono prima pulite.
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Prima che comparisse il Covid-19, quanti di noi avevano consapevolezza che l’aria indoor, lungi dall’essere salubre, è almeno cinque volte più inquinata di quella esterna?
Certamente l’attuale allerta circa possibili contagi e conseguenti comportamenti per ridurli al minimo ha favorito la diffusione di maggiori informazioni sul tema.
Anche l’Osservatorio dell’Istituto Superiore di Sanità ha riscontrato una maggiore sensibilità verso le questioni legate all’inquinamento indoor.
Si è compreso il preciso ruolo che oggi rivestono gli edifici nella prevenzione e nell’evoluzione delle azioni di promozione della salute di tutti noi cittadini.
Ma è forse a partire dal semplice #iorestoacasa che la connessione diretta tra qualità dell’aria indoor nelle abitazioni ed effetti sulla salute è stata più evidente.
In questo caso, è fondamentale, nell’ottica post Covid-19, ma anche in generale, garantire un’elevata ventilazione degli ambienti ricorrendo al ricambio d’aria.
Ed a questo proposito è bene sottolineare che, soprattutto in ambienti di grandi dimensioni, sarebbe meglio dotarsi di impianti di climatizzazione che utilizzino il più possibile aria esterna.
Negli impianti in cui è previsto anche il ricircolo dell’aria tra gli ambienti-aria che viene in parte ripresa e re-immessa, si presenta un problema: se in un ambiente c’è una persona infetta, l’aria viene ricircolata e re-immessa in tutti gli altri ambienti.
Condizione fondamentale , in questa tipologia di impianti, è dunque scegliere di chiudere tutte le serrande di ricircolo e far funzionare gli impianti solo usando aria esterna.
Esiste poi il problema della filtrazione: se si prende dell’aria esterna, che si presume non essere particolarmente inquinata da batteri e virus, i filtri sono utili per trattenere le polveri. Nel caso in cui si voglia trattenere anche batteri e virus, bisognerebbe utilizzare filtri HEPA specifici, ad altissima efficienza.
Al fine di migliorare e sostenere con continuità il miglioramento della qualità dell’aria interna si devono considerare gli strettissimi rapporti che intercorrono tra “qualità e funzionalità” della casa progettata per soddisfare e svolgere i diversi compiti, le attività, la vulnerabilità e sensibilità delle persone, i livelli di concentrazione degli inquinanti chimici e biologici ed infine i livelli di esposizione in casa.
Gli inquinanti sono legati alle varie sorgenti in casa (dai materiali da costruzione, ai prodotti per la pulizia, alla cattiva gestione e manutenzione degli impianti di ventilazione e climatizzazione).
In questi anni abbiamo dimenticato il ruolo cruciale che rivestono i ricambi dell’aria sulla qualità dell’aria indoor stessa, sulla prevenzione e promozione della salute.
Spesso si dimentica l’impatto positivo che può avere la semplice apertura delle finestre sulla diluizione delle concentrazioni dei diversi inquinanti, della C02, dell’umidità e degli odori.
Gli interventi non possono essere orientati esclusivamente al tema dell’isolamento, del contenimento e dell’efficientamento energetico degli edifici.
Essi possono avere come risultato quello di alterare o peggiorare la qualità dell’aria, le condizioni microclimatiche e la naturale aerazione dell’edificio ma devono seguire degli approcci funzionali sotto molti aspetti noti di tipo integrato e regolari, in grado di contribuire al miglioramento complessivo della qualità dell’aria indoor.
L’attività di manutenzione e pulizia degli impianti deve far parte di un approccio globale di mitigazione del rischio.
Nei documenti ISS è stata richiamata la necessità di adeguare le procedure di manutenzione a quelli che sono gli attuali rischi per la salute. Non hai ancora effettuato la manutenzione dei climatizzatori? Contattaci ed un nostro esperto ti raggiungerà.
In questi mesi di alta sensibilità riguardo la qualità dell’aria, è fondamentale ancora di più la manutenzione degli impianti di climatizzazione. Essa deve essere eseguita con precisione e seguendo un programma di scadenze regolari.
Se la pulizia e la sostituzione dei filtri è una semplice operazione “fai da te” (in genere servono acqua e sapone, ma bisogna seguire le indicazioni dei produttori), gli interventi di manutenzione vanno affidati invece a personale qualificato e certificato, secondo quanto previsto dalla legge.
E’ infatti importante che l’impianto sia controllato periodicamente, almeno ogni due o tre anni secondo quanto consigliato dal Ministero della Salute, da un tecnico qualificato (e anche certificato se agisce sul circuito frigorifero) in grado di verificare che non siano perdite di gas refrigerante e che la macchina esterna e le unità interne funzionino correttamente tramite operazioni di manutenzione straordinaria.
I nostri esperti propongono interventi sempre approfonditi, sottolineando anche l’importanza di conservare con attenzione il libretto degli impianti, una sorta di “carta d’identità” di tutti gli impianti termici, compresi quelli per la climatizzazione estiva. Questo documentato va compilato dal tecnico che esegue i controlli periodici e la manutenzione e va conservato dall’utente.
In caso di mancata conservazione del libretto e di errata compilazione, sia l’utente sia il tecnico possono essere soggetti a sanzioni.
Si consiglia di effettuare almeno due operazioni di pulizia del condizionatore l’anno: la prima con l’arrivo dell’autunno, la seconda poco prima dell’inizio dell’estate. Si tratta per lo più di interventi generali, da realizzare per rimuovere lo sporco ed eventuali detriti accumulatisi all’interno del climatizzatore.
Per garantire una qualità dell’aria perfetta è possibile pulire il climatizzatore anche con dei prodotti igienizzanti, purché non aggressivi e dotati di proprietà antisettiche e antibatteriche.
Oltre alla pulizia della struttura interna del climatizzatore, è importante occuparsi anche dell’unità esterna. Questa componente è più esposta agli agenti atmosferici e dunque alla sporcizia. Anche qui valgono le stesse regole, perciò almeno una volta l’anno va smontata e pulita con molta cura.
La corretta e frequente pulizia del climatizzatore assicura diversi vantaggi, quali:
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Riscaldare e raffrescare casa può costare molto, senza necessariamente raggiungere un buon grado di comfort. Capita se gli impianti sono datati, anche quando, di fatto, la vecchia caldaia è ancora funzionante.
Ma i sistemi tradizionali, oltre a non essere efficienti, inquinano molto. Esiste un modo per risparmiare sui consumi nel rispetto dell’ambiente e delle normative vigenti.
Le Caldaie a condensazione sono caratterizzati da basse emissioni inquinanti ed alta efficienza (oltre il 100%). Queste sono le caratteristiche di questo tipo di apparecchi, indicati per riscaldare gli ambienti e l’acqua per gli usi domestici. Si tratta dell’unico modello di caldaia a poter essere immesso sul mercato.
Nei modelli tradizionali, il calore generato all’interno del bruciatore durante la combustione veniva disperso nell’atmosfera. Nel caso della caldaia a condensazione invece rimane in parte nei fumi di scarico. Il vapore acqueo in essi contenuto, raffreddandosi, raggiunge il “punto di rugiada” ed i fumi condensano; l’energia termica recuperata da questo processo, energia latente, viene trasmessa allo scambiatore di calore, dov’è tenuta l’acqua per il riscaldamento che, di conseguenza, si alza e viene quindi inviata al sistema di riscaldamento dell’abitazione (radiatori o impianto a pavimento).
La caldaia a condensazione si compone di diversi elementi strutturali, nascosti dall’involucro metallico. Tra questi, il bruciatore, in cui il combustibile (gas) si miscela all’ossigeno innescando la combustione; lo scambiatore in acciaio, che trasmette il calore prodotto dalla combustione all’impianto di riscaldamento ed il sistema di regolazione, che ne gestisce il funzionamento.
Una caldaia di qualità utilizza materiali resistenti alla corrosione, come l’acciaio inox per lo scambiatore, in quanto la condensa è acida.
Esistono varie tipologie di caldaie a condensazione:
La caldaia a condensazione lavora a temperature di ritorno più basse rispetto a quelle di vecchi impianti. Quindi è l’ideale con pannelli radianti o radiatori a bassa temperatura. Ovviamente può sostituire un modello tradizionale abbinato ad un impianto a radiatori piuttosto datato, ad alta temperatura, però l’efficienza non raggiungerà i valori massimi. E’ consigliabile impostare la temperatura a max 50-55°C.
E’ quasi sempre impossibile installare una caldaia a condensazione al posto di un modello tradizionale obsoleto o non più funzionante, a patto che vi siano gli allacciamenti alla rete elettrica ed al gas ed una canna fumaria ad uso esclusivo.
L’Ecobonus è invariato e riguarda le spese sostenute per l’efficientamento energetico dell’edificio, in particolare per:
Il limite di spesa detraibile è di 30.000€ e comprende tutto ciò che è inerente il lavoro, anche l’installazione. Il 65% della spesa sostenuta verrà recuperato in 10 anni, dall’Irpef, in rate di uguale importo.
Come per tutti i Bonus ed Ecobonus, il pagamento va fatto solo in forma elettronica e tutta la documentazione va inviata entro 90 giorni dalla fine dei lavori collegandosi quì.
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I serramenti intelligenti sono quelli che si adattano ai comportamenti degli utenti ed al clima indoor, garantendo il comfort in ogni momento della giornata, ambienti più salubri e risparmio energetico.
Tutto ciò è possibile con il sistema domotico Velux Active.
Questo sistema è in grado di intervenire sui serramenti di casa (finestre, schermature solari interne ed esterne), in base ai ritmi ed alle abitudini degli utenti ed ai parametri ambientali, quali temperatura, umidità ed anidride carbonica. Il tutto per merito di sensori (che rilevano i dati), senza alcun intervento da parte dell’utente: il sistema è completamente automatico, anche se rimane in ogni caso la possibilità di intervenire per modificarne le impostazioni.
Veluxe Active è in grado di compiere automaticamente semplici gesti di cui spesso di dimentichiamo. Eccone alcuni.
Grazie alla compatibilità con AppleHomeKit, è possibile utilizzare i prodotti VELUX INTEGRA con semplici comandi vocali.
Velux Active Integra, la versione elettrica delle finestre Velux
Con anima in legno e rivestimento in poliuretano bianco, la finestra Velux Integra porta sicurezza, comfort e benessere in casa, adattandosi ai ritmi ed alle abitudini di chi la utilizza. Al mattino le finestre si aprono automaticamente, per svegliarsi con la luce del sole ed un soffio d’aria fresca. La sera invece, qualche minuto per cambiare l’aria, prima di dormire.
Le principali ragioni sono legate sia alle prestazioni tecniche sia ai motivi di risparmio energetico ed economico:
L’esperienza e la professionalità dei nostri installatori è la migliore garanzia per una posa a regola d’arte e per assicurarsi il massimo comfort in casa.
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