Una cucina è per sempre? Anche se abbiamo acquistato un modello di qualità, probabilmente si dovranno fare i conti con la voglia di cambiare per motivi diversi: perché non ci piacciono più i colori delle ante o la finitura delle pareti e dei pavimenti oppure sentiamo l’esigenza di strumenti che ci permettano di lavorare più comodamente ai fornelli.
Per il relooking ci sono tante opzioni attuabili con lavori poco invasivi: pavimenti e rivestimenti di spessore sottile, carta da parati, smalti, malte e pannelli decorativi.
Affinchè la cucina acquisti più funzionalità si può, ad esempio, intervenire all’interno con attrezzature estraibili ed organizer o intorno all’area di lavoro: anche in questo caso è bene prevedere piani d’appoggio aggiuntivi ma salva spazio. Se poi vogliamo una cucina più tecnologica, la sostituzione di uno o più elettrodomestici è sempre fattibile.
Sovrapponendo il nuovo pavimento di spessore sottile a quello vecchio si riducono i costi, compresi quelli di conferimento dei vecchi materiali in discarica. In molti casi si evita di sostituire le porte, perché possono bastare piccoli interventi di limatura. Per le pareti, l’operazione è ancora più semplice.
Per quanto riguarda le piastrelle, gli spessori più bassi, tra i 6 ed i 6.5 mm, sono tipici dei prodotti da posare a parete leggermente superiori quelli per il pavimento.
Entrambi sono generalmente rinforzati sul retro con fibra di vetro. Anche i pavimenti in legno possono essere di tipo laminato (con spessore di circa 4 mm). Molto pratici anche quelli vinilici che in molti casi si posano ad incastro.
Le superfici esistenti, per fare da supporto al nuovo pavimento, dovranno essere regolari, senza avvallamenti o elementi sconnessi.
In cucina si consiglia di scegliere prodotti lavabili, in modo che sporco e macchie fresche possano essere eliminate facilmente, semplicemente con un panno o una spugna inumidita e poco detergente. Vanno bene, ad esempio, quelli in tessuto non tessuto; sconsigliabili invece quelli interamente di carta.
Alcune carte da parati definite extra-lavabili sono protette da uno strato in pvc, mentre la base è in tnt. In ogni caso, occorre procedere con cura, evitando di sfregare energicamente.
Se la parete da rivestire è in corrispondenza del piano di lavoro ed in particolare dell’area lavaggio, occorre optare per una carta da parati specifica, cioè idrorepellente. Sono molte le aziende che oggi le producono. Spesso lo stesso motivo decorativo è disponibile anche in questa versione.
Nelle composizioni cucina a parete, lo spazio tra basi e pensili è spesso oggetto di dibattiti. Se non è stato previsto in precedenza, questa, spesso anonima, porzione di parete può essere rivestita da un pannello decorativo, anche molto pratico. Per esempio, in alluminio composito o in policarbonato compatto. I primi sono molto resistenti al calore, perciò indicati anche vicino al piano cottura. Per i secondi, se il fornello è a gas, è consigliabile che il top della cucina abbia una profondità di circa 65 cm. Nessun accorgimento, invece, se è ad induzione. Entrambi sono resistenti e perfettamente lavabili. Sono spesso personalizzabili.
Tra i tocchi decorativi, vi sono il pannello paraschizzi, stampato ad alta definizione su alluminio composito, quindi trattato con una finitura protettiva per il lavaggio e la pulizia.
Stencil in rilievo, realizzati con due speciali materiali plastici, sono indeformabili, lavabili con acqua e riutilizzabili infinite volte, senza che perdano planarità.
Oggi, grazie all’ utilizzo di materiali innovativi, è possibile mettere la carta da parati anche in bagno. Essa è impermeabile, facile da pulire e super resistente. Adatta quindi anche in un ambiente umido, come il bagno appunto.
Le nuove composizioni plastiche risultano assolutamente resistenti, inattaccabili da muffe e batteri, impermeabili e respingono la condensa, a differenza della tappezzeria tradizionale, la quale risente degli sbalzi termici e del vapore acqueo dovuto all’uso della doccia.
Se la carta da parati vi fa ancora venire in mente la casa della nonna, è bene iniziare a dimenticare l’immagine di pareti ingiallite e dalle tinte floreali consunte.
Sì, perché la carta da parati, dopo anni di declino, è tornata decisamente di moda ma con un nuovo look, fresco e rivisitato.
Il merito non è soltanto di texture moderne e variopinte ma anche e soprattutto dell’innovazione tecnica. I nuovi rivestimenti sono più traspiranti, resistenti al tempo e agli sbalzi di temperatura, facili da fissare e anche da rimuovere.
Insomma, se siete ancora traumatizzati da pareti difficili da scrostare, non abbiate paura, le nuove carte da parati non sono più quelle di una volta.
Questo ritorno in auge è stato spinto anche e soprattutto dalle aziende produttrici, le quali hanno iniziato negli ultimi anni a proporre nel proprio catalogo anche modelli di carta da parati.
Questa tipologia di carta è impermeabile, ma non adatta a pareti a diretto contatto con l’acqua (nella doccia o sulla vasca). Quella con base in tessuto-non-tessuto (TNT) si presenta vellutata al tatto.
Una fibra di vetro brevettata è la Wet System™ di [Wall&Decò]. Essa impedisce il passaggio di acqua nello strato sottostante, garantendo l’impermeabilizzazione delle superfici trattate. È composta da 4 strati: un primo isolante da applicare tra parete e fibra di vetro, un secondo adesivo che serve per incollare la fibra di vetro, un terzo decorativo (la carta da parati vera e propria) ed un quarto ed ultimo strato detto ‘di finitura’, il quale rende il rivestimento finale resistente all’acqua ed impermeabilizza lo strato sottostante.
Il muro su cui va posata la carta da parati deve essere assolutamente pulito ed asciutto.
Se ci sono fenditure o buchi, occorre stuccare e levigare bene la parete, con una carta vetrata a grana media.
Si può applicare la carta da parati sopra le piastrelle vecchie, ma prima bisogna preparare un fondo rasante, cioè un componente che crei una superficie liscia.
La manutenzione della carta da parati va fatta con attenzione e cura, perché si tratta pur sempre di un materiale cartaceo.
Si consiglia di passare la carta da parati, con cadenza regolare, con l’aspirapolvere o una spazzola a setole morbide. E’ possibile togliere piccole macchie passando con una spugna o un panno umido e un detergente neutro, strofinando delicatamente sulla carta da parati.
Essa resiste sì ai graffi ed allo strofinio, ma si consiglia di non usare troppa forza, per non lasciare segni. Non utilizzare prodotti aggressivi ed abrasivi: i granuli possono graffiare e rovinare il rivestimento della tappezzeria in modo permanente.
La carta da parati è particolarmente indicata in caso di bagni piccoli o dalle forme particolari. Giocando con texture e colore è possibile dare profondità alla stanza o contribuire a farla sembrare più ampia.
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Durante la ristrutturazione di un appartamento ci si trova a dover ripensare la disposizione dei vari ambienti e locali, e con essa anche il loro aspetto estetico.
Ogni stanza della vostra casa ha il suo stile, dato dall’insieme delle scelte fatte per pavimenti, rivestimenti, arredi e luci, che costituisce di fatto il progetto di un ambiente.
Non è semplice rendere le scelte di tutti questi elementi coerenti fra di loro e in questo l’architetto può darvi un contributo fondamentale, elaborando una soluzione progettuale su misura per voi e per la vostra casa.
Uno degli elementi fondamentali sono, come abbiamo detto, i rivestimenti delle pareti, queste ultime costituiscono una parte molto importante dei vostri ambienti: sono ciò che vi circonda quando state dentro una stanza e hanno un forte impatto sulla vostra percezione visiva.
Certamente c’è molta differenza tra stare in una stanza con le pareti completamente rosse e in una con i muri di un colore grigio chiaro.
È bene dunque scegliere con attenzione la tonalità e il tipo di materiale che rivestirà l’involucro degli ambienti della vostra casa perché influenzerà sensibilmente la attività che vi svolgerete oltre che la percezione della stanza stessa.
Esistono diversi modi per rivestire le pareti, dalle tinteggiature semplici con pittura o gesso, ai rivestimenti in pietra o ceramica, in legno o in mattoni, sicuramente le prime sono una delle scelte più diffuse per il loro basso costo mentre i secondi vengono spesso ritenuti più dispendiosi e utilizzati dai più solo dove strettamente necessario.
Esiste dunque un modo per impreziosire le vostre pareti, senza però ricorrere a rivestimenti costosi? Certamente, tappezzerie e carte da parati fanno al caso vostro.
Come le tinteggiature tappezzerie e carte da parati hanno una discreta facilità di posa e costi non elevati, ma riescono a dare quell’eleganza in più tipica di rivestimenti lapidei, ceramici o lignei.
Entrambe erano molto diffuse nel secolo scorso e sono ora tornate di moda con le più svariate decorazioni, da quelle floreali e naturalistiche, a quelle geometriche e tridimensionali, alle intramontabili classiche damascate, quelle infine che ricalcano le texture di alcuni materiali di rivestimento.
Una volta la carta da parati e tappezzerie erano soggette ai cambiamenti e all’invecchiamento di pareti e agli sbalzi termici che la casa subiva, dopo un certo lasso di tempo dunque iniziavano ad arricciarsi e si scollavano, oppure si ingiallivano.
Dimenticatevi queste immagini, oggi le aziende produttrici di carta da parati e di tappezzerie hanno totalmente ripensato questi materiali, sia dal punto di vista estetico, ma soprattutto funzionale.
La carta da parati e le tappezzerie attuali sono composte da una struttura fisica che permettono loro di resistere agli sbalzi di temperatura che le pareti sui cui sono fissate subiscono, ma anche all’umidità.
Oggi dunque esistono in commercio prodotti traspiranti, resistenti e duraturi e che si possono applicare persino all’interno dei bagni, dunque lavabili ed impermeabili.
La manutenzione della carta da parati e della tappezzeria diventa dunque molto semplice, possono essere pulite con una semplice spugna se vengono sporcate, come spesso accade in bagno o in cucina, e non scoloriscono e non si scollano con il passare del tempo.
Le caratteristiche funzionali della carta da parati e della tappezzerie non le rendono dunque meno appetibili rispetto ad una tinteggiatura, come poteva essere un tempo e le loro caratteristiche estetiche?
Sicuramente questo prodotto ha una grande potenzialità rispetto alla pitturazione.
Le aziende di carta da parati e di tappezzerie propongono ogni anno soluzioni e motivi decorativi nuovi e di grande appeal: sono motivi moderni e con una forte identità visiva.
Ultimamente è molto diffusa la carta da parati o tappezzeria floreale con motivi naturalistici, ricca di colore e densa di forme, costituisce un vero e proprio elemento di arredo per le vostre stanze.
Può riproporre foglie e fiori multicolore dalle grandi dimensioni, che ricordano quasi una giungla esotica, oppure rami sottili con piccoli boccioli come quelli disegnati sui libri di botanica o ancora alti fusti di alberi, che evocano una foresta impenetrabile.
Qualunque sia il soggetto, le carte da parati e tappezzerie floreali e naturalistiche hanno un grande potere immaginifico, sollecitano la nostra mente a vagare in altri mondi.
Chi entra in una stanza rivestita con questo tipo di carta da parati avrà dunque l’impressione di trovarsi in uno spazio fantastico.
Un’altra fantasia molto diffusa per le carte da parati e tappezzerie è quella geometrica, non pensate subito alle classiche righe verticali a colori alternati, oggi esistono nuovi modelli dalla grafica accattivante.
Tipicamente sono sempre basati sull’alternanza tra due o più colori, la forma delle decorazioni può essere con righe a zig zag, a triangoli a formare un pattern ripetibile all’infinito, oppure a righe bianche o nere su sfondo colorato, a ricordarci il disegno di una costellazione, o ancora con fasce di colore di diverso spessore e geometria come un quadro astratto.
Questo tipo di carta da parati viene spesso molto apprezzato perché ricalca, grazie al suo aspetto estetico, la forma, il colore e il materiale di un altro rivestimento.
Per esempio possono riproporre la sembianza del cemento grezzo, o della resina, o ancora del legno o dei mattoni, o di una pittura spatolata.
La percezione per chi entra nella stanza sarà quella di trovarsi davanti a muri rivestiti con un materiale vero e proprio e non con una semplice carta stampata.
Sicuramente è un buon compromesso per ottenere un effetto simile a quello proposto con materiali sopracitati, che spesso possono essere più costosi e che richiedono una certa manutenzione.
Carte da parati e tappezziere possono essere utilizzate per rivestire tutte e quattro le pareti di una stanza o anche soltanto per una, magari quella frontale all’ingresso, o ancora per rivestire da metà pareti fino al soffitto.
Tutto dipende dai colori di cui è composta la fantasia e dal motivo, vi consiglio se avete scelto colori rilassanti e dai toni chiari e fantasie discrete anche la prima soluzione, mentre vi suggerirei le altre soluzioni se avete optato per una fantasia ricca di colori.
Siete pronti per dare un tocco di eleganza alle vostre stanze?
La scelta di abbellire casa con pareti decorative è sempre stata di moda nel corso della storia; facendo un grande balzo temporale e proiettandoci negli ultimi cento anni, notiamo che la decorazione delle pareti si è declinata in diverse modalità.
Negli anni ’60 del secolo scorso, per esempio, la diffusione dello stile moderno, con le sue linee sobrie e rigorose, ha fatto sì che in molte case si scegliesse di rivestire le pareti in legno o in pietra, materiali naturali in grado di conferire calore e originalità ai diversi ambienti domestici senza tuttavia sovraccaricarli.
Durante gli anni ’70 e ’80, invece, la parte del leone l’ha fatta la tappezzeria, molto utilizzata nelle case ma anche negli uffici: versatile e pratica, la carta da parati donava un inconfondibile personalità alle stanze, indipendentemente dal motivo prescelto.
Si trattasse di delicati fiori di campo o di una fantasia geometrica oppure optical, la tappezzeria rimaneva una delle scelte più gettonate per pareti decorative.
Oggi le opzioni per il rivestimento delle pareti tra cui scegliere sono pressoché infinite.
Grazie alle moderne tecniche e all’introduzione di nuovi prodotti sul mercato, tuttavia, un trend molto interessante consiste nel decorare i muri di casa con effetti particolari, che si possono creare direttamente con la pittura.
Ecco alcune soluzioni originali per pareti decorative di grande impatto estetico.
Vi intrigano le calde atmosfere della giungla o i colori della savana ma non ve la sentite di applicare una carta da parati troppo vistosa? Un’ottima alternativa può essere decorare le pareti con finiture come pelle di serpente o pelle di elefante.
Realizzarle è molto semplice: si acquista la pittura idonea accompagnata da uno speciale rullo, in grado di garantire un effetto finale davvero sbalorditivo.
Un aspetto molto interessante di questa soluzione per pareti decorative sta nel fatto che potete scegliere il colore che preferite e realizzare la decorazione nell’angolo della casa che più vi aggrada.
E se vi stufate dopo qualche anno, rimuovere una decorazione simile è molto più semplice e veloce che togliere la tappezzeria.
Il marmo è uno dei materiali più nobili ed eleganti da utilizzare nell’edilizia. A fronte delle sue numerose qualità, però, è anche vero che si tratta di un materiale abbastanza delicato e con un costo non indifferente.
Per gli amanti del marmo che desiderano decorare una o più pareti di casa con il suo raffinato motivo a venature ma non vogliono o non possono impiegare vero marmo, esistono diverse opzioni. Una di queste consiste nel rivestire la parete con piastrelle in gres porcellanato effetto marmo: si tratta di una soluzione comoda e pratica, che assicura un risultato eccellente in termini estetici, un’ottima resistenza, una lunga durabilità e un’estrema facilità di pulizia.
In alternativa, anche in questo caso è possibile ricorrere a una parete creativa, realizzata direttamente dal vostro imbianchino di fiducia. Le decorazioni effetto marmo, in gergo tecnico, sono chiamate “pietra spaccata” e vengono eseguite con la pittura, abilmente applicata in modo da ottenere un risultato finale che ricordi proprio le venature del marmo.
Anche per questo tipo di pareti decorative, le soluzioni possibili, in termini di palette cromatica, sono tantissime, molte più di quelle offerte dal vero marmo. Potete dunque scegliere di mantenere una tonalità simile a quella del materiale originale, giocando sulle diverse nuances di bianco, nero e grigio oppure osare con colori caldi, abbinando il nero all’arancio, al giallo o al rosso o, ancora, prediligere toni riposanti come la palette del blu o del verde.
Nella storia dell’interior design, una delle decorazioni per pareti più sofisticate in assoluto è sempre stata rappresentata dagli arazzi, che – almeno anticamente – avevano una doppia funzione: ornamentale da un lato e pratica dall’altro, dal momento che evitavano l’eccessiva dispersione di calore.
Non a caso, gli arazzi adornavano castelli e dimore nobiliari, dove gli ambienti, tutti di grandi dimensioni, erano sempre piuttosto freddi e, in mancanza di riscaldamento, si doveva ricorrere ad altri espedienti, dagli arazzi, appunto, alle boiserie, che aiutassero a mantenere un certo tepore nelle stanze.
Oggi, fortunatamente, la gran parte della popolazione non si trova più nella situazione di patire le temperature rigide anche in casa propria e l’arazzo ha mantenuto solamente la sua funzione decorativa.
Avere un arazzo in casa, tuttavia, può essere una scelta molto dispendiosa, considerando anche che si tratta quasi sempre di prodotti realizzati artigianalmente e che richiedono maestria, tempo e materie prime pregiate.
Anche in questo caso, le moderne tecniche di imbiancatura permettono di ottenere un ottimo risultato con costi contenuti. Grazie a speciali prodotti disponibili in commercio, infatti, è possibile realizzare pareti decorative che offrono un effetto del tutto simile a quello di un tessuto vero. Dalle trame del cotone agli intrecci della lana, fino all’eleganza della seta, optando per questa soluzione potrete ottenere un risultato di grande impatto estetico, in grado di aggiungere stile e personalità a qualsiasi ambiente domestico.
Negli ultimi anni, uno stile d’arredo diventato molto di moda è il cosiddetto industrial style. Nei contesti arredati secondo questo stile, dominano elementi come il cemento, la ruggine, abbinati al legno (spesso anche di recupero): l’effetto finale deve essere grezzo e senza fronzoli ma al tempo stesso studiato nei minimi dettagli, tanto che alcuni pezzi di design in stile industriale hanno un costo decisamente non accessibile per chiunque.
Una soluzione molto in voga per il rivestimento delle pareti in ambienti in stile industriale è il mattone; anche qui, però, è possibile scegliere un’opzione più creativa, decorando le pareti con una finitura effetto pietra o cemento.
Perfette per i contesti in stile industriale, queste pareti decorative vi permetteranno di arricchire l’arredamento con originalità, donando alla vostra casa una personalità unica.
Uno dei grandi vantaggi della nostra epoca consiste nella possibilità di scegliere per la nostra casa lo stile che più ci rappresenta. Ma non solo. È anche possibile mischiare gli stili, donando così alla propria abitazione una personalità unica.
Una delle scelte più in voga, per esempio, consiste nel mixare due stili apparentemente antitetici, ossia classico e moderno. A dispetto di chi pensa che una modanatura finemente lavorata non si abbini per nulla a un leggero tavolo in vetro, l’accostamento tra classico e moderno può generare un risultato finale sorprendente.
Prima di offrire qualche esempio concreto di come si può arredare la propria casa mixando elementi classici con altri moderni, è bene considerare quelli che sono i capisaldi dell’uno e dell’altro stile.
In particolare, lo stile moderno si distingue per:
Come per lo stile moderno, anche quello classico ha dei tratti distintivi, che possono riassumersi in:
Per mixare stile classico e moderno non esistono regole fisse: bisogna seguire il proprio gusto e l’ispirazione del momento. A patto, naturalmente, di trovare un equilibrio tra i due stili.
Per il soggiorno, per esempio, si potrebbe ricorrere allo stile classico per l’utilizzo della carta da parati, per il divano e per la libreria, accostando invece un tavolino da caffè semplice e sobrio, tipicamente moderno. Il tutto accompagnato da un’illuminazione dal design contemporaneo. Il risultato finale sarà un ambiente ricco e decorato, ma smorzato dagli elementi moderni.
Un’altra stanza dove è possibile giocare tra stile classico e moderno è lo studio, dove accanto a una scrivania in legno massiccio e a pareti impreziosite da cornici classiche, si possono accostare una poltrona in pelle e un tappeto in stile moderno, creando così un piacevole contrasto che regalerà carattere e personalità alla stanza.
Anche nelle camere da letto si possono mischiare elementi classici e moderni, come uno sfarzoso letto a baldacchino accostato invece a un armadio dalle linee semplici e sobrie o, ancora, una toletta classica e un letto invece dal design più semplice. Come nella zona living, inoltre, anche nelle camere da letto si può ricorrere alla boiserie come elemento decorativo.
Persino in bagno il mix tra classico e moderno può dar vita a effetti sorprendenti: un vecchio specchio dalla cornice importante può integrarsi perfettamente con un mobilio dalle linee semplici e pulite e da soprammobili di gusto tradizionale.
Quello dell’arredo è un settore “fiore all’occhiello” dell’eccellenza italiana nel mondo e, nonostante il periodo contingente, resta un concentrato di talenti, vitalità ed energia.
Un nuovo convivio. Spesso ritagliata all’interno di un living aperto, la zona pranzo ne condivide materiali e colori, accogliendo arredi dalle forme architettoniche e ricercate.
2. Nella tradizione di Venezia, il liagò è una loggia esterna che permette alle case di respirare e di far entrare il sole. Pietro Lissoni reinterpreta il concetto, mantenendone la struttura ed i materiali, con un’anima funzionale.
3. Lampada a saliscendi. Torna oggi con nuove finiture e combinazioni di colore.
4. Nuovi materiali, come il marmo ricostruito nella finitura bianco candoglia, vengono usati singolarmente o in inedite combinazioni ampliando la collezione dei tavoli e sottolineandone le forme sinuose.
Il tavolo rotondo è quello più conviviale, elimina le gerarchie tra i commensali ed invita alla conversazione tutti i presenti. Nessuno escluso.
In salotto h24. L’area conversazione è fruibile nei diversi momenti della giornata e deve rispondere a requisiti di confortevolezza, estetica e flessibilità.
5. Una versione aggiornata, nel rispetto per il progetto originale e per l’ambiente, con l’utilizzo di materiali eco-compatibili e riciclabili, che la rendono anche più comoda.
6. Una rivisitazione dello chandelier, leggera e scenografica. Merito dello scheletro elementare, ma tecnicamente sofisticato, che accoglie i bulbi luminosi.
7. Le forme morbide ed arrotondate restituiscono immediatamente una sensazione visiva di estrema comodità. Le barre in metallo che sostituiscono i piedini aggiungono eleganza.
8. Camera da letto in tonalità dell’azzurro, grigio e verde, annuncia già nelle scelte cromatiche e nell’equilibrio compositivo degli arredi la vocazione al riposo ed alla tranquillità.
9. Carta da parati proposta anche su un nuovo supporto eco-friendly e 100% riciclabile.
10. Coppia letto-comodino funziona anche in termini di proporzioni e, per comodità d’uso, le rispettive altezze devono essere compatibili.
11. Cabina armadio autoportante. Completamente trasparente non pone vincoli per quanto riguarda la sua collocazione, anche a centro stanza.
12. Ampia testata imbottita, leggermente inclinata verso l’esterno, alleggerita dall’inserto in noce, materiale che definisce anche il profilo del letto.
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Cercare combinazioni dècor originali e personalizzate per la propria casa è divertente e regala grandi soddisfazioni. Si tratta di un vero esercizio di stile che diventa anche molto interessante perchè permette di approfondire le proprie conoscenze su materiali e rivestimenti, da scegliere non solo in base ai propri gusti ma considerando le caratteristiche architettoniche della stanza da arredare, la luce, le dimensioni. Quando si tratta del bagno poi di devono fare delle scelte ancor più consapevoli per la presenza di acqua e vapori.
Con la carta da parati si può realizzare anche una vasca freestanding. E’ il sogno di molti, ma talvolta la possibilità non viene presa in considerazione per timore di non avere spazio a sufficienza o di dover affrontare lavori invasivi e costosi.
Invece anche se per definizione è svincolata dalle pareti, una vasca freestanding non deve necessariamente stare al centro della stanza. Risulta altrettanto originale e d’impatto anche se accostata al muro, modalità d’installazione che permette di utilizzare gli attacchi idrici standard, come lo scarico a pavimento.
Qualche attenzione in più va posta solo alla rubinetteria: si può utilizzare quella a parete, in alternativa a quella a colonna da terra, purchè la bocca sia sufficientemente lunga.
La composizione che osa senza eccedere e contiene i costi è quella che consiste nell’abbinare il gres effetto parquet a mini piastrelle dalla palette armoniosa su fondo bianco.
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Investire nel restyling di un immobile da mettere a reddito con affitti brevi può offrire più di un vantaggio. Proporre spazi curati ed a norma, infatti, dà maggiori garanzie di successo e permette di trarre profitto in linea con il mercato.
Possedere un immobile e lasciarlo vuoto, perché non lo si vuole impegnare per tanto tempo, comporta il dover sostenere delle spese senza un rientro economico e, tanto meno, un guadagno. Invece, con una messa a punto strategica, la casa può essere data in affitto per brevi periodi, ricavando un guadagno e mettendo a disposizione del mercato spazi già esistenti.
Complici i dati secondo cui il mercato degli affitti stagionali o occasionali nel nostro Paese è in crescita, è evidente quanto sia allettante e neanche tanto complicato da gestire purchè ci si organizzi bene, puntare sull’ottenimento di una rendita, ponendo la casa in affitto per brevi periodi. Ma per farlo occorre offrire una proposta di qualità che può incrementare l’affitto del 30% rispetto a quello riscosso lasciando l’immobile in uno stato meno appealing.
Per ristrutturare con successo un’abitazione da offrire in locazione non serve disporre di un grande budget. E’ indispensabile invece avere un progetto o comunque un’idea super funzionale.
L’inizio si traduce in pochi semplici domande:
Ad ogni domanda poi andrà assegnata una percentuale del budget disponibile, puntando ad ottenere un insieme proporzionato per ottenere un risultato soddisfacente che possa dare certezza di successo.
Indubbiamente bagno e camera da letto, come ricordano sempre i professionisti del settore, sono gli spazi da privilegiare nel progetto da realizzare.
Dalle ricerche di offerte effettuate online dai potenziali ospiti emerge una particolare attenzione proprio a questi due ambienti.
L’attenzione ai servizi offerti è fondamentale e ciò significa che tutti gli ambienti vanno risistemati. Ma non serve, per esempio, realizzare camere da letto enormi, piuttosto conviene dotarle di bagno privato perché non si conosce il livello di privacy desiderato dagli ospiti.
Per quanto riguarda gli spazi comuni, è consigliabile prevedere quegli arredi e complementi che possano far sentire gli ospiti come se fossero a casa di amici. Ingresso, soggiorno e cucina saranno dunque accoglienti e dovranno incoraggiare momenti di convivialità.
La cucina sarà attrezzata con quanto necessario a preparare un pasto.
Poiché in un immobile affittato per periodi brevi gli ospiti si avvicenderanno a ritmi sostenuti, sarà meglio scegliere finiture e materiali resistenti e che non richiedano particolare manutenzione: perfetti, per esempio, sono le pitture lavabili o gli smalti per le pareti, ma anche la carta da parati lavabile ed il gres per pavimenti.
Per quanto riguarda l’arredamento, non servirà una maxi dotazione di mobili. Per esempio non saranno necessari armadi ampi, ma saranno più utili arredi trasformabili e salva spazio, apparecchi elettrici (come un bollitore, un asciuga pelli, un ferro da stiro ed una spazzola per gli abiti, solo per citare gli indispensabili).
In ogni caso dal punto di vista estetico conviene puntare sempre su uno stile neutro, arricchito da qualche particolare dècor, in modo che gli interni siano gradevoli ed incontrino il gusto di un pubblico ampio, ma non richiedano grandi sforzi al momento di riordinare e riassettare. Ed a questo proposito vale la pena ricordare che, più che un surplus di oggetti, contano l’ordine, la pulizia e la sanificazione.
A prescindere dal budget, il consiglio è che a ristrutturazione finita, l’appartamento non sia anonimo ma trasmetta calore, con un’atmosfera accogliente che lasci un ricordo positivo in chi vi ha soggiornato. Come fare? Scegliendo un tema, un colore, un elemento tipico del posto da declinare in tutti gli ambienti della casa.
L’aspetto funzionale è determinante per un’abitazione privata ma lo è anche per quelle da destinare al mercato degli affitti.
Se si ristruttura per locazioni brevi, ha poco senso realizzare spazi come la dispensa o la cabina armadio. Al contrario, bisogna progettare camere da letto comode e funzionali ed ambienti comuni accoglienti, in cui una famiglia o un gruppo di amici, possa ritrovarci per pranzo o per qualche ora di relax.
Come per tutti gli spazi destinati ad essere utilizzati da tante persone, la scelta dei materiali va fatta considerando lo stress e l’usura cui saranno sottoposti. Potrebbero infatti non essere trattati con le dovute attenzioni di norma usate a casa propria.
I materiali dovranno avere caratteristiche di resistenza e durabilità. In particolar modo finiture e rivestimenti.
Se si vuole personalizzare una parete con una vernice, ad esempio, sarà meglio evitare i decorativi delicati. Questo a beneficio di quelli più resistenti come il micro cemento oppure si andrà sul sicuro utilizzando una semplice pittura super lavabile e prediligendo tinte chiare e poco sature che potranno essere ritoccate, in caso di danneggiamento, senza dover rifare l’intera superficie.
Lo stesso principio guiderà la scelta degli arredi, preferendo i laminati al laccato, i tessuti antimacchia alla pelle, i materiali compositi a quelli pregiati.
Non è possibile parlare a priori di budget perché bisogna capire qual è lo stato di fatto dell’immobile: se dovrà essere riprogettato o se avrà bisogno solo di alcuni “ritocchi” strategici.
Inoltre se il committente ha in mente un target di clientela, dovrà orientare la spesa pensando alle aspettative degli ospiti.
La capacità di spesa del proprietario ed i tempi di rientro dell’investimento definiranno budget assai differenti. Ciò non vuol dire dare credito al concetto “chi più spende più ottiene”, perché talvolta un semplice relooking può essere sufficiente a centrare l’obiettivo ed a ottenere un’abitazione di successo nel mercato degli affitti.
In questi casi, con una spesa contenuta, ma con l’aiuto di un architetto se non si ha la dimestichezza necessaria, si potranno trasformare gli interni giocando con arredi, colori e dettagli curati.